Bce Pil aprile tassi inflazione

La Bce ha deciso di alzare i tassi d’interesse di mezzo punto percentuale, portando il tasso sui depositi al 2%, quello sui rifinanziamenti principali al 2,5% e quello sui prestiti marginali al 2,75%. Lo comunica la banca centrale, con una mossa che ricalca quella della Fed di ieri che ha portato i tassi al 4,25%/4,5%.

 Il consiglio direttivo della Bce “si aspetta di alzare ulteriormente i tassi”, inoltre la Bce annuncia che avvierà il quantitative tightening, il processo con cui inizierà a liberarsi dei bond comprati negli anni, “a partire dagli inizi di marzo 2023”. Il portafoglio del programma App “sarà ridotto a un ritmo misurato e prevedibile, in quanto l’Eurosistema reinvestirà solo in parte il capitale rimborsato sui titoli in scadenza. Il ritmo di tale riduzione sarà pari in media a 15 miliardi di euro al mese sino alla fine del secondo trimestre del 2023 e verrà poi determinato nel corso del tempo”.

L’Italia ‘trema’

La vendita dei titoli di Stato non è una buona notizia per l’Italia. Lo spread Btp-Bund si allarga fino a 207 punti base a valle della comunicazione da parte della Bce delle sue decisioni di politica monetaria, con il rendimento del decennale italiano che torna a superare il 4%, al 4,043%.

I BTP in scadenza nel 2023 corrispondono a 30 miliardi, 50 miliardi nel 2024, in totale circa 80 miliardi che non sarebbero reinvestiti in titoli equivalenti. Secondo una prima stima la BCE detiene 773 miliardi di euro di titoli governativi italiani, la riduzione dovrebbe riguardare nel prossimo biennio il 10% dello stock.