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La Bce va all’attacco dei crypto-asset: il crollo di bitcon, dai picchi di 69.000 dollari di un anno ai 17.000 di giugno, ha visto una stabilizzazione che somiglia a “un ultimo sussulto prima di avviarsi all’irrilevanza”, una situazione già prevedibile prima del collasso della piattaforma Ftx.

Lo scrivono Ulrich Bindseil e Juergen Schaaf, il primo direttore generale della divisione Infrastruttura di mercato e pagamenti, il secondo un advisor della stessa, in un articolo a quattro mani sul blog della Bce.

Non un paper ufficiale né un’indicazione di policy, ma un attacco diretto di una banca centrale, dove di solito prevalgono toni felpati, al mondo crypto.

I primi segnali di cedimento

Il crollo di FTX, una delle più grandi piattaforme di exchange, ha rappresentato un primo preoccupante segnale.

Quello che è successo è che il più sponsorizzato pregio delle criptovalute, cioè la deregolamentazione, si è trasformato in uno dei principali punti di debolezza di questo sistema, dando luogo ad una tra le maggiori truffe della storia delle attività finanziarie. 

Il proprietario di FTX, nota piattaforma di exchange – scambio delle criptovalute – era a capo anche di una società parallela, Almeda, una specie di Fondo comune che investiva in progetti di criptovalute, emettitrice di un “token”, ossia l’azione della piattaforma FTX. In seguito al collasso delle criptovalute di circa il 50% nella primavera di quest’anno, i progetti in cui aveva investito il Fondo hanno iniziato a causare ingenti perdite e Almeda non è stata più in grado di risarcire gli investitori.

Per provare a risolvere la questione, l’imprenditore Sam Bankman-Fried, ha pensato bene di prelevare i soldi da restituire agli investitori dalla piattaforma di exchange. Per esemplificare, è come se i depositari di una banca avessero perso tutti i loro soldi perché il proprietario della banca li distraeva a vantaggio di un Fondo che aveva già perso. Un buco da oltre 10 miliardi di dollari con più di un milione di persone derubate del proprio denaro che è stato possibile solo grazie – o a causa – alla completa assenza di regolamentazione del mondo delle criptovalute.