I Carabinieri della Sezione Operativa della Compagnia di Casoria hanno arrestato quattro persone accusate di far parte di un’organizzazione malavitosa dedita all’estorsione di commercianti, imprenditori e privati cittadini impegnati in lavori finanziati con l’ecobonus 110%. L’ordinanza di custodia cautelare, emessa dal GIP di Napoli su richiesta della DDA partenopea, contesta agli indagati i reati di associazione mafiosa, estorsione, tentata estorsione, detenzione di armi e favoreggiamento, tutti aggravati dal metodo mafioso e dalla finalità di agevolare un clan camorristico operante a Caivano e nei territori limitrofi.
Gli arrestati sono ritenuti dagli inquirenti affiliati a un gruppo criminale che imponeva il pizzo alle attività economiche locali, in particolare a quelle che beneficiavano dei fondi pubblici per la riqualificazione edilizia. Tre sono stati trasferiti in carcere, mentre Gaglione è stato posto agli arresti domiciliari.
Secondo gli investigatori, i Leodato rispondevano fino all’aprile 2022 agli ordini di Antonio Angelino, ritenuto il capo dell’omonimo clan, e agivano nell’imposizione delle estorsioni. Ferdinando Sorvillo, invece, metteva a disposizione la sua autorimessa per agevolare le attività illecite e faceva da tramite tra il clan e le vittime.
L’operazione rappresenta un duro colpo per la criminalità organizzata locale, dimostrando come la camorra continui a infiltrarsi nei circuiti economici, anche in quelli destinati alla riqualificazione urbana e ambientale. Le forze dell’ordine proseguono le indagini per ricostruire l’intera rete di interessi illeciti che ruotava attorno agli appalti pubblici e alle attività commerciali del territorio.
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