Le province della Campania hanno livelli di benessere relativo più bassi rispetto sia al complesso dei territori del Mezzogiorno sia dell’Italia. Lo rileva l‘Istat nel dossier sui Report BesT, che mette a confronto per ogni provincia settanta indicatori relativi al ‘Benessere Equo e Sostenibile’.
Sul complesso degli indicatori disponibili per l’ultimo periodo di riferimento (2020-2022), il 24,9 per cento delle misure colloca le province campane nella classe di benessere più bassa; nel complesso il 54,7 per cento delle misure le assegna alle classi medio-bassa e bassa (per il Mezzogiorno i valori sono rispettivamente 23,4 e 47,1 per cento).
I segnali favorevoli sono meno frequenti: soltanto il 21,0 per cento delle misure si concentra nelle due classi di benessere relativo più alte (per il Mezzogiorno il valore è 26,4 per cento).
Nell’ultimo anno le province di Benevento e Avellino si collocano più frequentemente nelle classi di benessere relativo alta e medio-alta: rispettivamente per il 26,2 e il 23,0 per cento degli indicatori. I risultati migliori sul fronte della Sicurezza.
Nella categoria Paesaggio e patrimonio culturale in testa alla classifica nazionale figurano Napoli, che si posiziona nella fascia alta per densità e rilevanza del patrimonio museale (seconda in Italia solo a Trieste), e Caserta, che, collocandosi all’ottavo posto nella graduatoria nazionale, ricade nella classe medio-alta per la densità di verde storico.
La provincia più svantaggiata della regione è Caserta, che nell’ultimo anno si trova nelle due classi di coda per il 65,6 per cento degli indicatori. Il Benessere economico è il comparto con la maggiore incidenza di posizionamenti nelle classi bassa e medio bassa (80,0 per cento). Le province campane risultano penalizzate anche nel settore Lavoro e conciliazione dei tempi di vita.
La Campania però si colloca tra le regioni europee con i risultati migliori per tre dei nove indicatori BesT disponibili per il confronto: Speranza di vita alla nascita e Mortalità infantile (126°e 81°posto su 234 regioni; anno 2021); Rifiuti urbani prodotti (61° posto su 139 regioni per cui il dato è disponibile; anno 2019).
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