Il valore economico dei prodotti Dop e Igp della Campania si attesta a 921 milioni di euro, come riportato nel Rapporto Ismea-Qualivita. Questa cifra, che conferma l’importanza del settore agroalimentare per l’economia regionale, colloca la Campania all’ottavo posto tra le regioni italiane per impatto delle denominazioni sul tessuto economico.
Un settore trainante: il cibo
Il comparto del cibo guida la crescita, con un valore economico di 820 milioni di euro, segnando un incremento del 3,6% rispetto al 2022. Con 30 prodotti certificati, la Campania si posiziona al terzo posto a livello nazionale in questo segmento, grazie al lavoro di 5.756 operatori.
Tra i protagonisti troviamo i formaggi, che rappresentano il 55% del totale, seguiti dalle paste alimentari (30%), dai vini (11%) e dai prodotti ortofrutticoli (4%). Questo panorama testimonia la varietà e la qualità delle eccellenze campane, dalla mozzarella di bufala campana Dop alla pasta di Gragnano Igp.
Il vino, un comparto in lieve difficoltà
Meno incoraggianti i dati relativi al comparto vino, che registra un valore economico di 101 milioni di euro, in calo dell’1,9% rispetto al 2022. Nonostante ciò, la Campania vanta 4.406 operatori attivi e mantiene un ruolo importante nel panorama vitivinicolo italiano, posizionandosi al 13° posto nazionale.
Un’eccellenza riconosciuta
La Campania continua a distinguersi come una delle regioni simbolo dell’agroalimentare italiano di qualità, con prodotti che trainano non solo l’economia locale ma anche la reputazione del Made in Italy all’estero. Le denominazioni Dop e Igp non sono solo un marchio di qualità, ma anche una leva strategica per la promozione e lo sviluppo del territorio.
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