Canone Rai

La discussione sulla legge di bilancio si arricchisce di un nuovo elemento politico e fiscale: il taglio del canone Rai. La Lega torna infatti a proporre una riduzione della tassa radiotelevisiva, chiedendo di riportarla da 90 euro a 70 euro annui, come previsto originariamente nella manovra 2024 e poi cancellato dalla normativa successiva.

L’emendamento, firmato dal senatore Giorgio Maria Bergesio e inserito tra quelli segnalati dal gruppo, mira a recuperare la norma già approvata lo scorso anno ma annullata dal decreto legislativo del 5 novembre 2024, n. 174, che ha istituito il Testo unico dei tributi erariali minori. In quel provvedimento il canone è stato fissato stabilmente a 90 euro, con una sola eccezione per il 2024, anno in cui la cifra era stata ridotta a 70 euro.

Nell’emendamento il riferimento normativo è esplicito: si chiede di modificare l’articolo 1, comma 19, della legge di bilancio del 2023 sostituendo la formula “per l’anno 2024” con “per l’anno 2026”. Tuttavia, come emerso anche dalle verifiche legislative, quel comma non esiste più nel testo vigente, poiché abrogato dal decreto fiscale entrato in vigore a novembre 2024.

La proposta prevede inoltre una copertura finanziaria pari a 430 milioni di euro, che verrebbe prelevata dal Fondo per interventi strutturali di politica economica, determinando inevitabilmente un confronto interno sulla sostenibilità della misura e sulle priorità di spesa.


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