Si ritorna a parlare di auto elettriche, in un clima che preoccupa e nel quale molte sono le voci corali che è doveroso ascoltare. Già recentemente, infatti, si è fatta sentire la voce del Ministro delle Imprese e del Made in Italy Adolfo Urso, ma i punti di vista e le occasioni sono estremamente variegate (in merito alle quali abbiamo dedicato numerosi articoli).
Di recente, infatti, si è espresso anche l’onorevole Maurizio Casasco, le cui parole perentorie sono state tanto dure quanto il limite imposto dall’UE per il 2035 per i motori endotermici. In un incontro avvenuto a Berlino all’assemblea Bvmv, infatti, il ministro ha ribadito il passaggio obbligato dalla supremazia russa a quella cinese, dal momento che il passaggio dai combustibili fossili alle componenti elettriche sancirebbe uno spostamento dell’asse economico più verso i paesi del Sol Levante.
La posizione di forza di Casasco, inoltre, è incrementata anche da alcuni dati che l’onorevole ha posto in essere durante il suo intervento: la rimozione dei motori endotermici dal mercato, infatti, interverrebbe solamente sull’8% delle emissioni nell’atmosfera: percentuale minima a fronte di quelle portate avanti da paesi come Stati Uniti ed India (che rappresenterebbero quasi il 50% delle emissioni totali). Ancora, parole sono state spese nei confronti del settore dei trasporti e delle automobili, nei quali il provvedimento UE avrebbe cancellato velocemente tutta la progettualità futura delle imprese.
Ciò che è certo, in ogni caso, è che la discussione porta con sé riflessioni contrastanti, insieme a voci di dissenso che continueranno almeno fino al 2026.