“Apprezziamo che dopo ben 14 anni sia stato finalmente approvato, su iniziativa del Ministro Adolfo Urso e del Mimit, il disegno di legge sulle piccole e medie imprese che,dal Dopoguerra ad oggi, hanno continuato a rappresentare il cuore pulsante del tessuto economico e produttivo italiano”. Lo dichiara il Presidente di Confapi, Cristian Camisa.
“Non possiamo che valutare positivamente il punto di partenza della legge: la consapevolezza che il sistema della piccola e media industria privata debba avere un ruolo centrale nel Sistema Paese. Ci auguriamo che questo ddl, insieme al Libro Verde per la politica industriale, al quale Confapi sta fornendo il proprio contributo, possa aiutare a configurare politiche e azioni concrete a supporto non solo delle nostre industrie ma anche della crescita, dello sviluppo e del lavoro del nostro Paese”.
I dettagli del primo disegno di legge annuale sulle PMI
Il Consiglio dei ministri ha approvato il primo disegno di legge annuale dedicato alle micro, piccole e medie imprese italiane (PMI), segnando un passo importante per la politica industriale del Paese. Su proposta del ministro delle Imprese e del Made in Italy, Sen. Adolfo Urso, il provvedimento introduce misure strategiche per sostenere il cuore pulsante dell’economia italiana. L’obiettivo è rafforzare la competitività delle PMI attraverso incentivi all’aggregazione, innovazione tecnologica, accesso al credito e promozione dell’occupazione giovanile.
Tra gli interventi più significativi, il disegno di legge prevede i “Mini Contratti di Sviluppo” dedicati al settore Moda, un comparto fondamentale per il Made in Italy. Questi strumenti puntano a favorire programmi di investimento per un valore compreso tra 3 e 20 milioni di euro, con un finanziamento complessivo fino a 100 milioni di euro. L’iniziativa mira a incentivare le PMI del settore Moda a unirsi, rafforzare la capacità di innovazione e incrementare la loro presenza nei mercati internazionali.
Un’altra novità è l’introduzione delle Centrali consortili, enti giuridici pensati per coordinare le imprese organizzate in consorzi di filiera. Questi organismi favoriranno modelli di cooperazione solidali ed efficienti, con l’obiettivo di migliorare l’innovazione e la competitività delle PMI. Il governo avrà 12 mesi per disciplinare il funzionamento di questi enti, garantendo un rigoroso controllo per tutelare le finalità mutualistiche.
Sul fronte dell’accesso al credito, il provvedimento prevede una riforma della disciplina dei Confidi, enti che facilitano il credito alle PMI. La riorganizzazione delle regole mira a semplificare i processi, ridurre i costi burocratici e incentivare l’aggregazione tra consorzi. Inoltre, si prevedono agevolazioni fiscali per le imprese che aderiscono ai contratti di rete, con la sospensione d’imposta sugli utili destinati agli investimenti comuni.
Il disegno di legge dedica particolare attenzione al ricambio generazionale, introducendo una forma di staffetta generazionale per favorire l’occupazione giovanile. Le imprese fino a 50 dipendenti potranno attuare un sistema di pensionamento flessibile con part-time incentivato per i lavoratori anziani, agevolando l’assunzione di giovani under 35. Questo modello garantisce il trasferimento di competenze e la continuità nelle posizioni lavorative.
Per tutelare la concorrenza, il ddl interviene anche sulle recensioni online, introducendo regole più rigorose contro le false recensioni nel settore del turismo e della ristorazione. Le nuove norme prevedono l’obbligo di verificare l’attendibilità delle recensioni, consentendo alle imprese di richiederne la cancellazione in caso di falsità o mancanza di attualità.
Infine, il disegno di legge affronta il tema delle startup e dell’innovazione tecnologica, delegando al governo la creazione di un testo unico per startup, incubatori e PMI innovative. Questa iniziativa mira a consolidare e semplificare il quadro normativo, abrogando norme obsolete e rafforzando il ruolo del Garante per l’innovazione tecnologica.
Il ministro Urso ha definito il disegno di legge “una svolta per la politica industriale del nostro Paese”, evidenziando che il provvedimento rappresenta la prima attuazione dell’articolo 18 della Legge 180 del 2011, rimasto finora inapplicato. Con questa legge, il governo punta a valorizzare le PMI come pilastro dell’economia nazionale e a rilanciare l’identità produttiva del Made in Italy.
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