Il Consiglio dei ministri ha approvato la riforma presentata dal guardasigilli Carlo Nordio che tra l’altro cancella il reato di abuso d’ufficio e pone limiti al potere di appello del pm.
“Ho sentito inesattezze sul vuoto di tutela che si realizzerebbe con l’abolizione dell’abuso d’ufficio che non c’è affatto, il nostro arsenale è il più agguerrito d’Europa”. Lo ha detto il ministro della Giustizia Nordio nella conferenza stampa al termine del Cdm. Nella riforma approvata dal Cdm non c’è’ “un bavaglio alla stampa”, ha assicurato Nordio.
“Spero che l’approvazione della riforma avvenga nel più breve tempo possibile. Mi auguro che l’opposizione sia fatta in termini razionali e non emotivi. Il Parlamento deve essere disposto ad ascoltare. Il mio auspicio è che si argomenti con le ragioni del cervello”, ha aggiunto Nordio.
La reazione dell’Anm: “Prevedibile incostituzionalità”
L’Anm ribadisce le sue critiche all’eliminazione dell’abuso ufficio. Ed è il presidente Giuseppe Santalucia a insistere sulle ragioni di fondo. “Il ministro Nordio sembra dimenticare che la riforma del 2020 punisce la violazione dolosa della legge, non di altre norme, quando la legge non consente alcuna valutazione discrezionale: cioè dice al pubblico ufficiale ‘deve fare questo o devi omettere di fare quest’altro’. Come si può pensare -dice intervistato da Radio anchio- che un comportamento di questo tipo in palese violazione di legge, fatta per avvantaggiare se stesso o i propri amici o danneggiare altri, possa sfuggire alla norma penale, io sinceramente non capisco”.