Medici, personale sanitario, sigle sindacali, pazienti, cittadini ed associazioni. Tutti si sono presentati al Maschio Angioino di Napoli con le mani legate per chiedere alla politica un chiaro impegno in difesa del Servizio sanitario nazionale pubblico ed evitare un netto spostamento verso il privato. In particolare, a protestare sono state le principali organizzazioni sindacali, che nel loro complesso rappresentano per la Campania oltre 120mila dirigenti medici, veterinari e sanitari di diversi ruoli, e con loro 15 associazioni di cittadini e pazienti.
“Le mani legate sono un simbolo altamente simbolico – dice Maurizio Cappiello, medico e componente intersindacale, – per indicare che noi vorremmo fare di più ma non ce lo permettono”. Da Bolzano a Catania le manifestazioni si sono tenute in 20 città italiane a testimonianza che il tema riguarda, seppur con criticità diverse, l’intero stivale. “Facciamo fronte comune medici e cittadini – prosegue Cappiello – per combattere contro il depotenziamento del sistema sanitario pubblico. Il nostro obiettivo è non lasciare indietro nessuno. Vogliamo una sanità efficiente ed utile a tutti mentre ora mancano risorse e personale per dare un servizio adeguato”.
Presenti anche le associazioni a tutela degli utenti della sanità. Tra queste “Cittadinanza Attiva Campania” rappresentata da Lorenzo Latella: “I cittadini sono i principali fruitori dei servizi sanitari, che oggi sono in crisi a livello nazionale. C’è un definanziamento del sistema pubblico e una preoccupante deriva di privatizzazione dei servizi. Tutto ciò genera disuguaglianze e difficoltà nell’accesso alle cure. In Campania c’è un’ottima produzione normativa che stabilisce i percorsi di cura dei pazienti ma l’applicazione territoriale è scarsa. La salute è un tema nazionale e deve essere al centro dell’agenda del governo”.
di M. OLA