“Compra ora, paga dopo”. Deriva dall’anglofono “buy now, pay later” l’ultima trovata finanziaria che potrebbe trasformarsi in un boomerang per gli sprovveduti che abbagliati dai vantaggi, perdono di vista i rischi.
Le feste natalizie hanno dato l’ulteriore spinta agli acquisti con la formula per cui chi compra, specie sull’online, può dilazionare il pagamento frazionandolo in varie rate senza interessi. Il fenomeno sta scuotendo il settore del credito negli Stati Uniti e in Europa provocando i timori delle autorità di vigilanza e delle banche centrali, da quelle Usa alla Banca d’Italia e d’Irlanda e alla Bri di Basilea che temono l’iperindebitamento ‘nascosto’ di famiglie e consumatori, specie quelli giovani, a basso reddito e meno istruiti. Gli importi, inizialmente non elevati e la facilità nella concessione del credito, possono infatti portare a una somma finale elevata la cui insolvenza genera forte spese aggiuntive.
Fenomeno in crescita anche in Italia
Eppure il meccanismo piace ai consumatori e a anche ai venditori, malgrado questi paghino commissioni ben più elevate rispetto a quelle per le vendite online e le carte di credito alle piattaforme e fintech che gestiscono il servizio. Dal 2019 il ‘buy now pay later’, è aumentato, secondo le stime della Bri di 6 volte, a oltre 300 miliardi di dollari di giro d’affari. E secondo l’operatore Floa (gruppo Bnp Paribas) il 43% degli europei ha già effettuato un acquisto utilizzando questa soluzione mentre in Italia fra il 2022 e il 2021, il numero di utenti è aumentato del 22%.
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