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Una nuova bozza di accordo, ridotta da 27 a 21 pagine, è stata diffusa dalla presidenza della Cop28 in corso a Dubai. La bozza del “Primo Global stocktake” riconosce la necessità “di una riduzione profonda, rapida sia del consumo che della produzione di combustibili fossili in modo giusto, ordinato ed equo, in modo da raggiungere lo zero netto entro, prima o intorno al 2050, come raccomandato dalla scienza”.

Non è più citata la parola “uscita” dai combustibili fossili mentre resta l’indicazione di triplicare la capacità di energia rinnovabile e raddoppio dell’efficienza energetica al 2030.

Il testo proposto dalla presidenza della Cop28 per raggiungere un accordo esorta le parti ad “accelerare nelle tecnologie a zero e a basse emissioni, comprese, tra le altre, le energie rinnovabili, il nucleare, le tecnologie di abbattimento e rimozione, comprese la cattura, l’utilizzo e lo stoccaggio del carbonio, e la produzione di idrogeno a basso contenuto di carbonio, in modo da potenziare gli sforzi verso la sostituzione delle tecnologie fossili ‘unabated’ nei sistemi energetici”.

Il nuovo testo non piace però agli ambientalisti, ai rappresentanti delle piccole isole e al commissario dell’Ue.

l presidente della Cop28, Sultan Al Jaber in riunione plenaria ai delegati dei 197 Paesi più l’Unione europea, dopo la diffusione della sua bozza di accordo cerca di tagliare corto: “Questa è la mia proposta, ora fate voi, la mia porta resta aperta”.

“Il testo così com’è è deludente: è lungo, ci sono alcune cose buone ma nel complesso non sono sufficienti per affrontare i problemi per cui siamo qui, la scienza è chiara. In cima alla lista c’è l’eliminazione graduale dei combustibili fossili. Non possiamo accettare questo testo”. Così Wopke Bastiaan Hoekstra, Commissario europeo per l’azione per il clima.

“La nuova bozza di testo pubblicata oggi alla Cop28 di Dubai è deludente e molto meno ambiziosa di quelle precedenti. Se passasse così com’è, sarebbe un disastro, un fallimento per i Governi chiamati ad affrontare, finalmente, la causa della crisi climatica, i combustibili fossili. Nessuno pensi di tornare a casa con un testo del genere, sarà necessario fare gli straordinari. Anche per la presidenza questo risultato sarebbe uno smacco, dato che cercava risultati ambiziosi”. E’ il commento di Mariagrazia Midulla, responsabile Clima ed Energia del Wwf Italia.

“La Repubblica delle Isole Marshall non è venuta qui per firmare la nostra condanna a morte. Siamo venuti qui per lottare per l’1,5°C e per l’unico modo per realizzarlo: l’uscita graduale dei combustibili fossili”. Così John Silk, ministro delle Risorse naturali della Repubblica delle Isole Marshall sulla bozza di testo di accordo presentata dalla presidenza alla Cop28.

Infine secondo il ministro dell’Ambiente Gilberto Pichetto “Si può e si deve fare di più. Stiamo lavorando con i partner europei per migliorare la proposta della presidenza emiratina. Serve uno sforzo ulteriore per un testo più ambizioso”.