La Direzione Distrettuale Antimafia (Dda) di Milano ha depositato in queste ore un ricorso al Tribunale del Riesame per ottenere tredici misure cautelari in carcere e diverse detenzioni domiciliari, tra cui per Enrico Pazzali, presidente della Fondazione Fiera Milano e titolare di Equalize Srl, società coinvolta in una vasta inchiesta su presunti dossieraggi illegali. I magistrati hanno riscontrato accessi abusivi alle banche dati italiane e sequestrato migliaia di dati sensibili di cittadini, con un volume di persone potenzialmente spiate che potrebbe superare gli 800mila.
L’indagine, coordinata dai pm Francesco De Tommasi, Alessandra Dolci e dal procuratore Marcello Viola, ha evidenziato che il gruppo di presunti “cyber-spioni” godrebbe di appoggi di alto livello, compreso il sostegno di settori dell’intelligence italiana e straniera, come si legge nelle carte dell’ordinanza.
Sequestrati server in Lituania e un archivio segreto in Italia
Nel corso delle indagini, è stato sequestrato un server in Lituania che conteneva dati rubati, un’operazione guidata dai carabinieri di Varese e che potrebbe espandersi con una rogatoria verso l’Inghilterra, dove si sospetta operasse un gruppo di hacker, gestito da una donna. Inoltre, in Italia è stato scoperto un archivio nascosto in un garage appartenente a Carmine Gallo, ex agente di polizia e figura chiave dell’inchiesta.
Secondo quanto emerso dalle intercettazioni, uno degli arrestati, Nunzio Samuele Calamucci, avrebbe avuto a disposizione un hard disk contenente 800mila dati Sdi (Sistema d’Indagine delle forze dell’ordine), accessibili solo con autorizzazioni speciali. Pierfrancesco Barletta, vice presidente di Sea ed ex cda di Leonardo S.p.A., figura tra gli indagati per aver commissionato report che sarebbero stati ottenuti tramite accesso abusivo ai sistemi informatici.
Copasir chiede gli atti
Il Copasir, Comitato parlamentare per la sicurezza della Repubblica, ha chiesto formalmente di accedere agli atti dell’inchiesta milanese, data la delicatezza delle acquisizioni di documenti potenzialmente riconducibili all’intelligence italiana ed estera. Il Comitato intende approfondire gli aspetti che coinvolgono il ruolo dei servizi segreti, come già avvenuto in passato nel caso Perugia-Striano, che riguardava accessi abusivi a banche dati da parte di un operatore finanziario.
Reazioni istituzionali
Il presidente della Regione Lombardia, Attilio Fontana, ha espresso stupore riguardo all’indagine: “Enrico Pazzali è una persona che ho sempre stimato e che continuo a stimare. Di questa faccenda sono stupito perché io non sapevo assolutamente nulla di queste iniziative e di queste attività.” Fontana ha anche dichiarato che discuterà con il sindaco di Milano, Giuseppe Sala, in merito a un possibile passo indietro di Pazzali dalla guida della Fondazione Fiera Milano, nomina avvenuta congiuntamente tra Regione e Comune.
La questione si arricchisce di altri elementi di rilievo, come i presunti dossier su personaggi russi – inclusi alcuni oligarchi noti, attivi nel settore immobiliare di lusso in Italia e nel mondo della moda – che sarebbero stati oggetto di analisi da parte del gruppo di hacker italiani.
Questa inchiesta solleva interrogativi non solo sulla sicurezza dei dati personali in Italia, ma anche sul coinvolgimento di apparati di alto profilo che, se confermati, minerebbero seriamente la fiducia nelle istituzioni e nella tutela della privacy dei cittadini. La Dda di Milano promette ulteriori sviluppi nelle prossime settimane, mentre si attende la decisione del Tribunale del Riesame sulla richiesta di arresto per gli indagati.
Leggi le notizie di Piazza Borsa
Per restare sempre aggiornato, segui i nostri canali social Facebook, Twitter e LinkedIn