asili nido

E’ stato un mezzo flop il bando, finanziato con il Pnrr, relativo alla realizzazione degli asili nido. Dei quasi 300 milioni messi a disposizione per i Comuni della Sicilia, ne sono stati richiesti appena 71; analoga risposta in Campania dove le richieste non sono andate oltre i 119 milioni su un plafond di 328 milioni.

A rischio l’obiettivo della riduzione delle distanze tra Nord e Sud

Il bando, finalizzato a ridurre le distanze tra nord e sud Italia, che avrebbe dovuto portare all’aumento dei posti-neonato negli asili nido, rischia invece di allargare ancora di più la forbice. Se al Sud, dove meno del 10% dei bambini viene accolto nelle relative strutture, il bando non ha ‘scaldato il cuore’ degli amministratori, è semplice intuire che le ‘distanze’ dal Nord – più che ridursi – rischiano di allargarsi. L’Emilia-Romagna, con l’Umbria (dove la frequenza agli asili nido è del 15,6%), è l’unica regione ad aver presentato progetti in eccesso rispetto ai fondi disponibili nel bando asili del Pnrr.

Il fondo del Pnrr

Il Pnrr ha messo a disposizione 2,4 miliardi, ma i progetti arrivati ne valgono ‘appena’ 1,2. In legge di bilancio, inoltre, un ulteriore stanziamento di 1,1 miliardi punta a sostenere le spese di gestione dei nuovi asili.

La proroga al 31 marzo

Il ministero, dunque, sposta la scadenza del bando dal 28 febbraio alle ore 15.00 del giorno 31 marzo 2022, tentando di rimediare a quello che sembra un flop con una strategia temporale. Il rischio, però, è che la proroga non basti ad ‘invogliare’ gli amministratori a presentare richiesta di finanziamento. Fra gli ostacoli posti su questa strada molti amministratori locali indicano le griglie troppo rigide su cui si reggono i bandi.