Casa Napoli piazza Municipio

L’argomento casa tiene banco in tutta la Campania. Emergenza abitativa e abbattimenti sono tematiche sentite in una larga fascia di popolazione. Un tema, per la verità, di respiro nazionale. Negli ultimi tempi sono diverse le demolizioni che si stanno compiendo tra Napoli e provincia in relazione a stabili abusivi costruiti nei decenni passati. I cittadini chiedono il blocco delle ruspe e l’intervento delle istituzioni per porre fine agli abbattimenti. A tal proposito cittadini e associazioni hanno manifestato sotto la sede del Comune di Napoli al fine di chiedere a Gaetano Manfredi, nel ruolo di presidente nazionale Anci, di interloquire col governo. Nel frattempo di incontrare Manfredi in seguito, una delegazione di manifestanti è stata ricevuta a Palazzo San Giacomo ed ha interloquito col vice sindaco di Napoli, Laura Lieto, titolare della delega all’urbanistica.

“Abbiamo presentato le nostre proposte – spiega Mimmo Esposito dell’associazione “Casa mia”, – a partire da un ferma ruspe per un anno. Inoltre chiediamo di trovare una soluzione definitiva a favore degli immobili che possono essere sanati, che sono tanti. Attendiamo notizie nei prossimi giorni. Auspichiamo l’intervento delle istituzioni perché riguarda molti comuni e tante famiglie”.

A partecipare all’incontro anche il sindaco di Cardito nonché vice sindaco della Città Metropolitana, Giuseppe Cirillo: “Si tratta di un’emergenza nata già da tempo e che oggi entra maggiormente nel vivo con gli abbattimenti in corso, che interessano quasi tutti i comuni della provincia di Napoli. Le amministrazioni possono solo dare seguito ai provvedimenti della magistratura. All’Anci nazionale chiediamo di parlare col governo per intervenire e trovare una soluzione amministrativa e giuridica alla questione”. Intanto la questione è discussa anche a livello regionale.

A porre il tema è la consigliera Carmela Rescigno che ha presentato una proposta di legge per riaprire in Campania i termini del condono: “I nostri concittadini difatti non hanno potuto usufruire per scelte della politica locale dell’epoca dell’ultimo condono voluto da Silvio Berlusconi. Ci fu un vero e proprio disguido tra legge nazionale e legge regionale. Uno stesso abuso a Milano è stato sanato col condono 2003 ma qui no. Ora la proposta di legge è al vaglio delle commissioni e poi spero arrivi prima possibile in aula. Oggi pagano i cittadini e non le istituzioni che decenni fa hanno fatto costruire e che da anni non hanno piani regolatori”.

di M.OLA.


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