Il Fiscal Monitor del Fondo Monetario Internazionale ha posto l’attenzione sull’economia italiana, esprimendo preoccupazione per il suo elevato debito e la necessità di un credibile aggiustamento di bilancio per garantire una traiettoria di calo sostenibile.
Victor Gaspar, responsabile del Fiscal Monitor del FMI, ha dichiarato: “L’Italia è un’economia avanzata con un debito elevato, è un Paese dove c’è per tradizione una preoccupazione per il mercato dei bond e per lo spread”. Queste parole evidenziano la costante attenzione dei mercati finanziari internazionali verso l’Italia e la sua stabilità economica.
Nonostante una recente diminuzione, la traiettoria del debito italiano è tornata a salire nel 2024 e si prevede che continuerà a farlo. Gaspar ha sottolineato che, nonostante la crescita economica degli anni passati, la dinamica attuale non è favorevole, con una prevista diminuzione della crescita e un aumento dei costi di finanziamento del debito. Questo scenario mette sotto pressione la spesa pubblica, rendendo essenziale un credibile aggiustamento di bilancio per invertire la traiettoria del debito.
Il FMI ha evidenziato la necessità di ulteriori sforzi di bilancio nei prossimi due anni, affermando che la probabilità che l’Italia raggiunga il deficit primario necessario per stabilizzare i suoi livelli di debito è inferiore al 50%. Ciò indica che sono necessarie azioni concrete per migliorare la situazione finanziaria del Paese.
Il Fiscal Monitor ha anche criticato gli annunci di nuovi piani di stimolo di bilancio e iniziative di spesa da parte di alcune economie, inclusa l’Italia, basati su ipotesi di finanziamento ottimistiche. Questo approccio potrebbe portare a un ulteriore aumento del debito, che è previsto salire sopra il 140% del PIL fino al 2029.
La soglia del 140%
Il debito italiano, secondo le previsioni del FMI, aumenterà costantemente, superando il 140% del PIL dal 2025 al 2029. Il deficit è previsto calare al 3% nel 2026, per poi stabilizzarsi intorno al 2,9% negli anni successivi. Tuttavia, il debito continuerà a crescere, attestandosi sopra il 140% del PIL anche nei prossimi anni.
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