Ambiente Politica

Il quasi quinquennio trascorso ha visto l’esplosione dei temi legati all’ambiente e alla crisi climatica, che hanno fatto irruzione nelle piazze con Greta Thunberg e, conseguentemente, nel dibattito mediatico. I cambiamenti e le devastanti conseguenze del riscaldamento globale, dagli inverni senza neve al caldo record alle tempeste tropicali, sono diventati realtà quotidiana anche nel nostro paese.

Ma tenere assieme istanze ambientali, economiche e sociali nella transizione ecologica non è indolore: inevitabili i compromessi e le differenze tra grandi partiti (più inclini a mediare) e piccoli (che guardano alle nicchie) sono ampie. Un esempio? I termovalorizzatori, i rigassificatori,  il nucleare (di cui si torna a parlare dopo i due referendum del 1987 e del 2011). Ma anche argomenti come la plastica (la cosiddetta packaging valley, che conta migliaia di addetti in Emilia Romagna, sarà fortemente colpita dalle misure europee).

Nel complesso, c’è spazio per un cauto ottimismo, con qualche doverosa riserva. Il primo risultato di queste elezioni è che le tematiche ambientali sono finalmente presenti nei programmi di tutti gli schieramenti, e la variabile clima è integrata all’interno delle politiche economiche, di welfare, sociali. Importante è capire cosa c’è dietro agli slogan.

Movimento 5 Stelle

Il Movimento 5 Stelle, guidato da Giuseppe Conte, ha fatto delle battaglie ambientali uno dei capisaldi sin dagli esordi. Nonostante questo, il partito non scende troppo nei dettagli nel suo programma. Nelle proposte si parla di una non meglio specificata “società dei 2.000 watt”, che dovrebbe “tendere a un modello sostenibile di consumo energetico” per ridurre le emissioni annuali di gas serra. Conte propone inoltre una stabilizzazione del superbonus 110% (nonostante i riflessi sull’aumento del costo delle materie per l’edilizia) e di altri bonus edilizi strutturali (misure introdotte dal suo governo), per “permettere la pianificazione degli investimenti sugli immobili e continuare a migliorare i livelli di risparmio energetico e di conseguenza risparmiare sulle bollette”. Si parla anche di un nuovo superbonus energia per le imprese basato sui crediti di imposta (da sbloccare) e di una sburocratizzazione per favorire la creazione di impianti di energia rinnovabile, ma senza dettagli su coperture e obiettivi.

Riguardo al territorio, i pentastellati propongono di completare la carta geologica per mapparlo e prevenire il dissesto idrogeologico e le sue conseguenze. Vale la pena di notare che nel programma non c’è alcun riferimento al nucleare, né in positivo né in negativo: si tratta, ad ogni modo, di un tema storico per il partito, la cui posizione finora è stata fermamente contraria. Infine, contrasto alle agromafie ed ecomafie, che sono esplicitamente nominate: senz’altro un punto meritorio, ma senza dettagli su come procedere nel concreto.

Centrodestra (Fratelli d’Italia, Lega, Forza Italia)

Nel breve programma comune del centrodestra, che raccoglie Lega, Fratelli d’Italia, Forza Italia, l’ambiente finisce in fondo, al dodicesimo punto su un totale di quindici. Già questo, di per sé, è un dato interessante.

Si parla di un Piano nazionale di economia circolare che comprenda anche la gestione dei rifiuti. Altro piano straordinario riguarderà la tutela e la salvaguardia della qualità delle acque marittime e interne e l’efficientamento delle reti per limitare il fenomeno della dispersione idrica. Il programma annuncia interventi sulle aree a rischio di dissesto.                                                                                                                                                                                                                                                                                       Qualche dettaglio in più si trova nel programma della Lega. Il partito di Salvini parla di programmazione di opere e interventi capaci di mettere in sicurezza l’approvvigionamento idrico nel Paese, anche in un contesto climatico sfavorevole tramite la realizzazione di piccoli e medi bacini di accumulo. Ci sono poi attenzione alla montagna (con la creazione di un ministero ad hoc), una strategia nazionale per l’idrogeno e il sì a termovalorizzatori e a una filiera nazionale del nucleare.

Partito democratico

Il partito di Enrico Letta parla di dialogo coi territori e di un Fondo nazionale compensativo anti-Nimby (acronimo di Not in my backyard, “non nel mio giardino”: il riferimento è ai movimenti di protesta contro infrastrutture chiave come i termovalorizzatori). Il fondo sarà alimentato, per una quota, da un versamento da parte di tutte le imprese che operano nella costruzione di infrastrutture sul territorio nazionale e che sono assegnatarie di appalti pubblici, ma non è chiaro a quanto ammonterà.

Dal punto vista legislativo, si pensa a una legge quadro sul clima  e una riforma fiscale verde che “promuova gli investimenti delle imprese e delle famiglie a difesa delpianeta”.                                                                                                                                                                              Sul fronte imprese, premialità saranno introdotte per quelle virtuose rispetto alle valutazioni di sostenibilità Esg (ambientale, sociale, di governance) e  mentre si comincerà la “progressiva” riduzione dei sussidi dannosi per l’ambiente. Infine, Letta propone una legge sul consumo di suolo e un Piano nazionale per l’acqua, la siccità e il dissesto idrogeologico.

Il terzo polo

Il terzo polo vuole abbassare il “prezzo” della CO2 per le imprese fino al termine della guerra in Ucraina, misura intesa come contrasto all’inflazione. Confermata l’adesione allo schema Fit for 55 (riduzione del 55% delle emissioni nel 2030 rispetto al 1990). Sì all’inclusione del nucleare nel mix energetico italiano. Il duo vuole, inoltre, intervenire sui trasporti favorendo lo svecchiamento del parco camion su gomma con incentivi e aumentando l’utilizzo del ferro, ma senza fornire indicazione sui fondi da stanziare. Interessante il rilancio della filiera del legno, tema che si intreccia con la riforestazione.