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Arricchirsi con i Rolex?

Nato con le edizioni limitate degli sneakers, nutrito dal commercio online, il fenomeno «reselling» si allarga al marchio iconico del lusso allacciato al polso. Ma come? Una delle leggi (non) scritte del mercato dice che quello che è grande diventerà più grande, mentre quello che è piccolo continuerà a rimpicciolirsi. Se trasferiamo questa regola al margine di guadagno otterremo una possibile risposta al dubbio atavico che investe chi vuole fare impresa. Perché guadagnare piccoli margini commerciando beni di necessità, quando si possono guadagnare grandi margini con beni di lusso?

Il «reselling» applicato agli orologi di lusso.

Soltanto partendo da questa premessa possiamo analizzare il fenomeno del «reselling». E in particolare capire perché il «reselling», la rivendita di particolari modelli di un tipo di prodotto, come le scarpe sportive, oppure gli orologi di lusso, stia coinvolgendo sempre più persone. Facciamo subito un esempio applicando alla cornice di partenza la regola aurea del mercato, quella della domanda-offerta. È accaduto nel 2019 con i «biscuits» di Nutella, e si è ripetuto un anno dopo con le scarpe «Fan Collection» di Lidl nel 2020. È come giocare in Borsa, soltanto che al posto delle azioni ci sono i beni di consumo e ora è arrivato il turno dei Rolex.

Davanti alla scarsità di un bene i prezzi schizzano.

Ricordate i biscotti Nutella rivenduti a 9-10 euro anche sui banchi dei mercati di tutta Italia? I più fortunati erano riusciti ad acquistarli al normale prezzo di vendita al di 3-4 euro supermercato, rivendendoli con un 100 per cento di guadagno. Stesso dicasi per le sneaker vendute a poco più di 14 euro nei negozi Lidl, e riproposte su shop online come Ebay anche per 5 mila 300 euro. Con il «reselling» chiunque, non solo gli imprenditori capaci di accaparrarsi gli stock giusti sul mercato, può arricchirsi.

Ma il prezzo di partenza di un Rolex è un numero a 4 cifre.

Un modello Oyster Perpetual, il Rolex più economico, si può trovare in vendita per 6100 euro. Un numero a quattro cifre, tre in più dei biscotti Nutella e due in più delle scarpe di Lidl. Rileggete la nostra premessa iniziale. E capirete perché il trader online, il collezionista o il semplice appassionato col fiuto per gli affari, abbia cominciato ad applicare il «reselling» al marchio Rolex. E una ragione in più è il fatto che in anni recenti, come nel 2020, la casa orologiera svizzera ha scelto di non introdurre nuovi modelli sul mercato.

Nessuna strategia, soltanto puro guadagno

E Rolex in una nota diffusa a settembre ha precisato che la sua non è «strategia». Tanto più che il guadagno sul primo acquisto fatto dall’orologiaio autorizzato, resta a chi vende. «La nostra attuale produzione – scrive Rolex – non può soddisfare la domanda esistente in modo esauriente, almeno non senza ridurre la qualità dei nostri orologi, cosa che ci rifiutiamo di fare perché la qualità dei nostri prodotti non deve mai essere compromessa».

E se i modelli escono di produzione?

Ecco l’occasione giusta per i «reseller». Investire per tempo e rivendere. Le speculazioni che potranno essere verificate soltanto in primavera, mettono nella prossima lista di sbarco i Rolex Daytona “John Mayer” 116508, l’Air-King 116900 e il Milgauss 116400GV. Ma soltanto chi scommetterà bene potrà contare i guadagni. La risposta di Rolex è attesa al Watches & Wonders 2022 che si aprirà a Ginevra il 30 marzo.

La sicurezza: il Re dei Rolex in rivendita

Inutile dire che il Re dei Rolex nella categoria «resellers» è il GMT-Master. Un classico senza tempo. Basti pensare che il GMT Master indossato da Marlon Brando nei panni del colonnello Walter Kurtz di Apocalypse Now è stato rivenduta in asta al prezzo record di 1 milione 950 mila dollari. Ma anche il più «banale» Oyster Perpetual 124300 dal 31 dicembre 2021 al primo gennaio 2022 ha avuto un balzo in vendita dal concessionario del 4 per cento. L’anno scorso costava intorno ai 6 mila euro e oggi intorno ai 6200. Certo un GMT Master 16710 oggi costa oltre 20 mila euro. Il reseller che l’ha acquistato per 12 mila nel novembre 2021 e l’ha rivenduto nel 2022 ha guadagnato quasi il doppio dell’investimento. E in soli tre mesi.