Istat - produzione, inflazione, fiducia

Dopo la brusca accelerazione di ottobre, a novembre 2022 l’inflazione, che rimane a livelli che non si vedevano da marzo 1984 (quando fu +11,9%), è stabile. I prezzi di alcune componenti, che ne avevano sostenuto l’ascesa, tra cui gli energetici non regolamentati e in misura minore gli alimentari non lavorati, rallentano su base annua, mentre quelli di altre componenti continuano ad accelerare, tra cui gli energetici regolamentati e in misura minore gli alimentari lavorati. Lo rende noto l’Istat

Anche i prezzi del “carrello della spesa” accelerano ma di poco. Intanto, i prezzi all’ingrosso del gas hanno ripreso a salire nella seconda parte di novembre e pur restando lontani dai picchi del terzo trimestre rendono incerte le prospettive di un raffreddamento a breve termine dell’alta inflazione che ha caratterizzato finora l’anno in corso

Nel dettaglio

L’Istat conferma le stime dell’inflazione a novembre. L’indice nazionale dei prezzi al consumo per l’intera collettività (NIC), al lordo dei tabacchi, registri un aumento dello 0,5% su base mensile e dell’11,8% su base annua, stabile rispetto al mese di ottobre.

L'”inflazione di fondo”, al netto degli energetici e degli alimentari freschi, accelera da +5,3% a +5,6%; quella al netto dei soli beni energetici sale da +5,9% a +6,1%. L’inflazione acquisita per il 2022 è confermata pari a +8,1% per l’indice generale e a +3,7% per la componente di fondo.

Limate le stime sui beni del cosiddetto “carrello della spesa” dal 12,8% al 12,7%. l tasso di inflazione annuale dell’area dell’euro si è attestato al 10,1% a novembre 2022, in calo rispetto al 10,6% di ottobre. Il dato è leggermente rivisto al rialzo dal 10% della stima flash data a fine novembre. Nell’Ue è scesa all’11,1% dall’11,5% di ottobre, comunica Eurostat. A trainare i prezzi è ancora soprattutto l’energia (+3,82 punti percentuali).