Inflazione carrello della spesa consumi

Il recente andamento dei prezzi dei beni di consumo in Italia evidenzia un rallentamento significativo. Secondo i dati dell’Istituto Nazionale di Statistica (Istat), il tasso di crescita su base tendenziale del “carrello della spesa”, che comprende i prezzi dei beni alimentari, per la cura della casa e della persona, è sceso dal +5,1% al +3,4%. Questo rallentamento non è circoscritto solo ai beni essenziali, ma coinvolge anche i prodotti ad alta frequenza d’acquisto, passando da un aumento del +3,5% a un più moderato +2,8% rispetto al mese precedente.

Secondo l’Istat, la stabilizzazione di questo ritmo di crescita dei prezzi al consumo è principalmente attribuibile al calo delle tensioni sui prezzi dei beni alimentari, sia lavorati che non lavorati, che ha compensato l’indebolimento delle spinte deflazionistiche provenienti dal settore dei beni energetici.

Analisi dei dati: dettagli sul rallentamento

In dettaglio, si osserva un rallentamento nei prezzi degli alimentari non lavorati, che sono passati da un aumento del +7,5% a un più contenuto +4,4%, così come nei prezzi degli alimentari lavorati, che sono scesi dal +4,5% al +3,4%. Questo rallentamento si estende anche ad altri settori, come i servizi relativi ai trasporti, i servizi ricreativi, culturali e per la cura della persona, e i servizi relativi all’abitazione, tutti caratterizzati da una diminuzione dei tassi di crescita dei prezzi.

D’altra parte, si osserva una attenuazione della flessione dei prezzi degli energetici non regolamentati e regolamentati, che sono passati rispettivamente da -20,4% a -17,2% e da -20,6% a -18,4%. Inoltre, si registra un aumento nei prezzi dei tabacchi e dei servizi relativi alle comunicazioni.

Differenziale inflazionistico e indicatori chiave

Il differenziale inflazionistico tra il comparto dei servizi e quello dei beni si è ampliato a +3,8 punti percentuali, rispetto ai +3,6 di gennaio, con l’indice armonizzato dei prezzi al consumo (IPCA) che mostra una variazione congiunturale nulla e un aumento tendenziale leggermente inferiore alle stime precedenti, attestandosi al +0,8%. Inoltre, l’indice nazionale dei prezzi al consumo per le famiglie di operai e impiegati (FOI), al netto dei tabacchi, ha registrato una variazione congiunturale nulla e un modesto aumento su base annua del 0,7%.

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