Disoccupazione, cresce il tasso di disoccupati inattivi - occupazione - lavoro (luglio)

Nel secondo trimestre del 2022 l’occupazione dei giovani tra i 15 e i 34 anni è cresciuta su base tendenziale più velocemente di quella complessiva ma si è ancora lontani dai livelli degli anni Duemila, soprattutto a causa dell’andamento demografico, con 2 milioni 394mila unità in meno in questa fascia di età.

Lontani i numeri dei primi anni 2000

E’ quanto emerge dalle rilevazioni Istat secondo il quale il tasso di occupazione degli under 35 è al 44,2%, 3,5 punti più alto rispetto al primo trimestre 2021 (+2,0 punti per le persone tra i 35 e i 49 anni, 1,7 punti peri 50-64 anni) “In un’ottica di lungo periodo, si legge, la ripresa dell’occupazione giovanile osservata negli ultimi trimestri non ha comunque permesso di tornare ai livelli occupazionali osservati nella prima metà degli anni duemila.

L’andamento demografico e l’allungamento dei percorsi di istruzione, insieme alle difficoltà di ingresso e permanenza nel mercato del lavoro, hanno contribuito alla diminuzione progressiva del numero di occupati giovani che, nel secondo trimestre 2022, si attesta a 5 milioni 295 mila, 2 milioni 394 mila in meno rispetto al secondo trimestre 2004 (valore più elevato e anno di inizio nella nuova seria storica)”.

La quota di giovani sul totale degli occupati è passata dal 34,4% del secondo trimestre 2004 al 22,8% mentre il tasso di occupazione giovanile nel secondo trimestre 2022 è di 8,3 punti inferiore a quello del secondo trimestre 2004. Nel corso degli anni sono aumentati i divari con l’Europa: nel 2004, il gap tra il tasso di occupazione italiano e quello medio Ue27 per i giovani di 15-34 anni era di circa due punti percentuali ed era inferiore a quello osservato per i 35-64enni (circa 5 punti); nel 2021 la differenza tra i giovani è salita a 15,5 punti e ha superato abbondantemente quella osservata per i più adulti (salita a 8,4 punti)