superbonus

Continua a tenere banco la questione Superbonus. Diventato tema di campagna elettorale, la materia potrebbe essere risolta direttamente in Parlamento in queste ore attraverso l’emendamento al Dl Aiuti arrivato in queste ore al Senato.

Lo ha riferito il sottosegretario all’economia Federico Freni, arrivando a Palazzo Madama per partecipare alla riunione tra i gruppi e il Governo, iniziata da poco. Il testo sarebbe quello illustrato ieri sera a grandi linee e sul quale i gruppi avevano espresso un consenso di massima. Il testo ha l’ok di Palazzo Chigi e, ha detto Freni, “accontenterà tutti”. Dopo la riunione politica è prevista la seduta delle commissioni riunite Bilancio e Finanze per votare il pacchetto di circa cinquanta emendamenti riformulati.

Cosa prevede l’emendamento

Andando nello specifico del provvedimento, al fine di supportare famiglie e imprese, è previsto un intervento anche sul bonus. Con la certezza che a pagare sia solo chi non ha fatto i dovuti controlli. Per il governo questo principio è alla base di una sana circolazione dei crediti e della riduzione di truffee frodi in tutto il Paese

“Sul Superbonus 110% l’intesa è vicina, sbloccheremo i crediti ed eviteremo il fallimento di tante aziende oneste. Senza condoni, ma sanzionando solo chi non ha fatto i controlli con la dovuta diligenza“, ha dichiarato Freni, che ha lavorato per trovare un’intesa tra Movimento 5 stelle e governo su una manovra chiave per il mercato dell’edilizia. Per i critici del Superbonus, il finanziamento ha permesso troppe frodi: “Stiamo lavorando per trovare una soluzione che tuteli le imprese oneste (che sono la stragrande maggioranza), ma che non si traduca in un condono per chi ha truffato. Non possiamo accettare che chiudano migliaia di imprese per colpa di pochi disonesti, ma dobbiamo proteggere il Paese dalle migliaia di truffe che si sono registrate”, ha sottolineato Freni.

Per il sottosegretario al ministero dell’economia e delle finanze, la risposta da dare è quella di “rivedere i parametri che disciplinano la responsabilità solidale, che oggi costituisce un ostacolo alla circolazione dei crediti”. Naturalmente, la condizione necessaria per fare ciò e che ci si approcci alla mediazione “con razionalità e senza finalità elettorali”.