Lavoro. Un quadro dettagliato delle prospettive occupazionali italiane si delinea nel periodo 2024-2028, evidenziando una varietà di scenari e esigenze che richiedono attenzione e azione da parte delle istituzioni. Secondo il rapporto sulle “Previsioni dei fabbisogni occupazionali e professionali in Italia a medio termine”, elaborato in collaborazione tra Unioncamere e il ministero del Lavoro, il mercato del lavoro italiano potrebbe richiedere tra 3,1 e 3,6 milioni di occupati nel suddetto periodo, a seconda delle dinamiche macroeconomiche.
Campania sul podio
Il documento indica che la Lombardia si pone in testa alla domanda occupazionale, con un fabbisogno stimato tra 669mila e 722mila unità, che rappresenterebbe oltre il 18% della domanda nazionale. Seguono il Lazio (356mila unità, pari al 9,8%), la Campania (320mila unità, 8,8%), l’Emilia-Romagna (306mila unità, 8,4%) e il Veneto (302mila unità, 8,3%). Questi numeri delineano una distribuzione geografica delle esigenze lavorative che riflette le diverse realtà economiche regionali.
Tuttavia, un aspetto cruciale che influenzerà queste proiezioni sarà l’effettivo impatto delle risorse stanziate con il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza. Il documento sottolinea come le necessità di sostituzione dei lavoratori in uscita dal mercato del lavoro costituiscano la maggior parte del fabbisogno, rappresentando fino all’80% delle richieste nello scenario più favorevole.
Mercato del lavoro
Il presidente di Unioncamere, Andrea Prete, evidenzia l’importanza di ridurre il mismatch tra domanda e offerta di lavoro, sottolineando che “la stima per il 2023 del costo del mismatch è di 43,9 miliardi di euro, cifra corrispondente a circa il 2,5% del Prodotto Interno Lordo italiano”. Questo sottolinea l’urgenza di interventi mirati per allineare le competenze dei lavoratori alle esigenze del mercato.
Il sud Italia
Nel contesto delle previsioni occupazionali, il Sud Italia, e in particolare la Campania, svolge un ruolo significativo. La regione presenta un fabbisogno di 320mila unità nel quinquennio considerato, posizionandosi tra le aree con maggiore domanda di lavoro. Tuttavia, il Sud affronta sfide specifiche legate alla sua economia, tra cui la necessità di affrontare il divario infrastrutturale e di promuovere lo sviluppo delle competenze necessarie per sfruttare appieno le opportunità del mercato del lavoro.
Transizione ecologica
Inoltre, le transizioni green e digitali rappresentano un ulteriore elemento da considerare nelle previsioni occupazionali. Si prevede che la richiesta di competenze green coinvolgerà oltre 2,3 milioni di lavoratori nel periodo considerato, mentre quelle digitali coinvolgeranno circa 2,1 milioni di occupati. Questi trend evidenziano la necessità di investire nella formazione e nello sviluppo delle competenze per garantire la competitività e la sostenibilità del sistema economico italiano nel futuro prossimo.
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