Giovanni Malagò (CONI) Stadio Maradona
Giovanni Malagò, presidente del CONI, durante la presentazione nel Salone dOnore del Coni del 76° Open dItalia di Golf, Roma, 30 settembre 2019. ANSA/RICCARDO ANTIMIANI

Lo Stadio Diego Armando Maradona di Napoli potrebbe essere uno degli impianti selezionati per ospitare le partite degli Europei di calcio del 2032. La posizione dello stadio napoletano è ancora in bilico anche per i soliti tira e molla tra Comune di Napoli e SSC Napoli. Giovanni Malagò, presidente del CONI, ha però sottolineato l’impegno per includere Napoli nella rosa dei cinque stadi italiani che saranno scelti per la competizione, organizzata congiuntamente da Italia e Turchia.

Intervenuto durante l’inaugurazione della piscina dello Stadio Collana, Malagò ha dichiarato: «C’è la disponibilità, anzi la volontà e il desiderio che lo stadio Maradona abbia la possibilità di essere inserito tra gli impianti che saranno oggetto di una riqualificazione. È una questione che riguarda lo Stato e il Comune, proprietario dello stadio, ma bisogna affrontare il tema in modo concreto».

La candidatura italiana per gli Europei del 2032 prevede che cinque città italiane ospitino le partite, con Milano, Roma e Torino già certe del posto. Le altre due sedi verranno definite entro ottobre 2026, quando la UEFA ufficializzerà anche i luoghi della gara inaugurale e della finale. Tra le 20 strutture presentate, il Maradona punta a ritagliarsi uno spazio di rilievo grazie a un progetto di riqualificazione che potrebbe trasformarlo in un simbolo della manifestazione.

La sfida della riqualificazione dello stadio si inserisce in un più ampio piano di rinnovamento infrastrutturale, che coinvolgerà diverse realtà italiane da nord a sud. Per Napoli, ospitare una parte di EURO 2032 rappresenterebbe non solo un’occasione sportiva, ma anche un’opportunità di rilancio economico e urbano.

Si attendono ora passi ufficiali da parte degli attori in campo. L’opportunità di consegnare alla città un impianto nuovo e moderno, non solo per la kermesse europea del ’32, è troppo ghiotta per lasciarsela sfuggire. Una città che punta ad essere moderna e centrale nel panorama italiano ed europeo non può fare a meno di strutture all’altezza. Restiamo in attesa.


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