Senato - dl aiuti bis e superbonus manovra milleproroghe sanzioni

Entra nel vivo l’iter parlamentare che porterà all’approvazione della manovra di Bilancio. Entro il 23 dicembre la legge dovrà essere approvata alla Camera per poi passare al Senato il 26, mentre il 31 è la data ultima per l’approvazione.
I tempi stringono ma in questa settimana sono previsti due passaggi importanti: mercoledì arriverà il giudizio della Commissione Ue, mentre giovedì partirà il voto degli emendamenti in Commissione bilancio.

Sui circa duemila emendamenti presentati, sono 450 quelli ammessi alla discussione; 250 sono giunti dall’opposizione, mentre 200 dalla maggioranza. Sabato gli emendamenti, poco più di tremila in totale, erano stati sfrondati, con circa mille testi valutati non ammissibili. Ieri il nuovo taglio con i segnalati, su cui si concentrano le modifiche da apportare al testo ritenute prioritarie.

Questione Pos

Nessuna novità, per il momento, sulla questione del Pos, sia sulla soglia che sul nodo della commissioni bancarie. Si deciderà – ribadiscono dal Tesoro – solo in settimana e in base alle interlocuzioni con l’Ue. Il commissario europeo, Paolo Gentiloni, torna, comunque a sottolineare, che a livello Ue c’è “un ampio invito ad incentivare i pagamenti elettronici e la fatturazione elettronica. Si tratta di un impegno già preso dal governo italiano relativamente al Pnrr”.

Superbonus

Sul superbonus, invece, è previsto nelle prossime ore un vertice a Palazzo Chigi con i tecnici. I partiti di maggioranza – a partire da FI – sono in pressing per una riapertura dei termini per le Cilas (comunicazioni inizio lavoro) al 31 dicembre se non a 15 giorni dopo la pubblicazione della manovra, mentre sullo sblocco dei crediti la soluzione resterebbe quella legata agli F24. Intanto ogni partito insiste sulle proprie richieste sperando di portare a casa almeno una fetta delle poche risorse a disposizione del cambiamento per le modifiche.

Autonomia differenziata

L’autonomia differenziata, è l’avvertimento, non può comportare una divisione del Paese tra Nord e Sud, e inoltre deve marciare in parallelo con la riforma costituzionale in senso presidenziale. Ma questa sembra, al momento, un’altra partita.

Reddito di cittadinanza e lavoro

Una parte delle risorse della dote destinata al Parlamento va inoltre destinata all’opposizione. Mentre M5s si schiera a difesa del Reddito di cittadinanza, dal Pd arriva un pacchetto di emendamenti sul fronte lavoro. Diversi a firma dell’ex ministro Orlando, che vanno dal salario minimo all’abolizioni di alcune parti del Jobs act. Tra le proposte, poi, che, secondo quanto viene riferito, potrebbero trovare attenzione, c’è quella del Terzo Polo per l’abolizione di una serie di micro-tasse che è oggetto anche di un emendamento della Lega.