Pil Italia imprese
Foto Marco Alpozzi/LaPresse

Dal 1996 le imprese italiane di medie dimensioni performano meglio del Pil e creano maggior valore soprattutto durante le crisi. E’ quanto emerge dal XXI Rapporto di Unioncamere, Area Studi Mediobanca e Centro Studi Tagliacarne secondo cui le nostre imprese non solo hanno risultati migliori di quelle di grandi dimensioni, ma non hanno neanche nulla da invidiare alle loro omologhe francesi o tedesche, e lo dimostra il fatto che negli ultimi anni ben 210 son passate in mani straniere.

Migliori performance

Secondo un indicatore di performance, dal 1996 le medie imprese italiane hanno maturato rispetto al Pil un vantaggio del 34,1%, la maggior parte del quale sviluppato dal 2009. Nel confronto con le grandi imprese manifatturiere, nello stesso periodo, le medie hanno registrato migliori performance sotto molti punti di vista: hanno ottenuto una crescita del fatturato più che doppia (+108,8% contro un +64,4%), centrato un maggiore aumento della produttività (+53% rispetto al +38,6%) e garantito una migliore remunerazione del lavoro (+62,4% le medie, +57% le grandi). Si tratta di successi ottenuti con un significativo ampliamento della base occupazionale (+39,8% contro un -12,5%) che ne ha fatto un modello capitalistico inclusivo e partecipativo.

Il rapporto con le omologhe francesi e tedesche

La loro produttività è superiore del 21,5% anche a quella delle omologhe tedesche e francesi, un risultato fuori dall’ordinario se si pensa che la nostra manifattura nella sua interezza accusa invece un ritardo del 17,9% rispetto agli stessi Paesi. Non è un caso che abbiano attratto l’attenzione degli stranieri: oggi ne avremmo circa 210 in più se queste non fossero passate nell’ultimo decennio sotto il controllo di azionisti esteri, un quarto dei quali proprio tedeschi e francesi.