Manganellate sit in Rai Napoli
Foto: Si Cobas Lavoratori Autorganizzati

Si è conclusa la manifestazione davanti alla sede Rai di Napoli organizzata, secondo quanto hanno detto i promotori, “contro l’atteggiamento di censura della Rai sul genocidio in corso a Gaza e sugli episodi legati alle dichiarazioni di Ghali al festival di Sanremo ed al comunicato di scuse a Israele fatto leggere a Mara Venier durante Domenica In”.

Durante gli incidenti sono stati feriti manifestanti ed esponenti delle forze dell’ordine. Anche un fotoreporter, presente sul posto, ha riportato una ferita all’arco sopraccigliare. I manifestanti hanno lasciato il presidio dopo aver ottenuto di poter rilasciare in video una dichiarazione sulle motivazioni della protesta.

Manganellate ai manifestanti

Momenti di forte tensione davanti alla sede della Rai di Napoli, in viale Marconi, per una manifestazione organizzata dopo le polemiche seguite all’esibizione di Ghali a Sanremo. Alcuni manifestanti volevano affiggere uno striscione ma il tentativo è stato bloccato dalle forze dell’ordine. Ci sono stati spintoni e manganellate.

La manifestazione è stata organizzata da Potere al Popolo, Rete per la Palestina Libera e disoccupati con l’ex sindaco di Napoli, Luigi de Magistris, dopo le polemiche per l’esibizione di Ghali a Sanremo. Molti hanno tra le mai la scritta ‘IsRAIele’. Altri indossano maschere dell’alieno che ha accompagnato sul palco dell’Ariston il cantante mentre l’acronimo Rai è diventato ‘Rai televisione IsRAIeliana’. Circa duecento le persone davanti all’ingresso piantonato dalle forze di polizia. Su alcuni manifesti compare la scritta ‘Rai’ con dipinto del sangue che scorre, mente altri invocano lo ‘stop al genocidio’.

De Magistris: “Teste aperte e molto sangue”

“Stamattina ero davanti alla Rai di Napoli per protestare contro l’uso politico della televisione pubblica da parte dell’amministratore delegato Roberto Sergio che schiera la radiotelevisione pubblica italiana a favore dello Stato d’Israele prendendo le distanze dal cantante Ghali che aveva osato parlare di genocidio.” Lo scrive sui social Luigi de Magistris. “Il bilancio per chi ha chiesto giustizia per il popolo palestinese, la fine dell’occupazione israeliana, il cessate il fuoco, lo stop al genocidio e ai crimini di guerra dei sionisti israeliani, è di molte manganellate, con teste aperte e molto sangue. Tutti si devono schierare: o con gli oppressi o con gli oppressori. Io starò sempre dalla stessa parte della storia: per la Palestina libera fino alla vittoria”, conclude l’ex sindaco di Napoli.