È morto Oliviero Toscani, uno dei fotografi più iconici e controversi del nostro tempo, famoso per le sue campagne che hanno saputo scuotere le coscienze e rompere i tabù. Toscani si è spento all’età di 82 anni nell’ospedale di Cecina, dove era ricoverato dal 10 gennaio per il peggioramento delle sue condizioni di salute. La notizia è stata resa pubblica dalla famiglia con un breve comunicato: “Con immenso dolore diamo la notizia che oggi, 13 gennaio 2025, il nostro amatissimo Oliviero ha intrapreso il suo prossimo viaggio”, firmato dalla moglie Kirsti e dai figli Rocco, Lola e Ali.
Negli ultimi due anni Toscani aveva affrontato una difficile battaglia contro l’amiloidosi, una malattia rara e incurabile che lo aveva profondamente debilitato. Lo stesso fotografo, con il suo stile sincero e senza filtri, aveva parlato apertamente della malattia in un’intervista del 2024, raccontando di aver perso oltre 40 chili e di non temere la morte: “Ho vissuto troppo e troppo bene, sono viziatissimo. Non ho mai avuto un padrone, uno stipendio, sono sempre stato libero”, aveva dichiarato.
Toscani lascia un’eredità fatta di provocazioni artistiche e campagne sociali che hanno rivoluzionato il mondo della fotografia. Dalle pubblicità per Benetton, con immagini iconiche come il bacio tra un prete e una suora, al corpo di una donna consumata dall’anoressia, Toscani ha affrontato temi come il razzismo, la pena di morte, l’anoressia e l’inclusione. La sua arte non era mai fine a se stessa: era denuncia, riflessione, dibattito.
Nato a Milano il 28 febbraio 1942, Toscani iniziò a fotografare giovanissimo e, dopo il diploma in fotografia all’Università delle Arti di Zurigo, si impose nel mondo della pubblicità. Negli anni ’80 trovò la consacrazione internazionale con le campagne per Benetton, trasformando il mondo della moda in un veicolo per messaggi sociali e politici. Toscani non si limitò alla pubblicità: nel 1991 lanciò la rivista Colors e, tre anni dopo, creò Fabrica, un centro internazionale per la ricerca artistica e la comunicazione moderna.
La sua carriera non fu priva di controversie. Nel 2000, il sodalizio con Benetton si interruppe a causa di una campagna che utilizzava foto reali di condannati a morte. Nonostante questo, Toscani continuò a produrre immagini e progetti capaci di sollevare interrogativi profondi. Nel 2007 creò la campagna choc sull’anoressia per Nolita, che scatenò un acceso dibattito pubblico.
“Non è un’immagine che ti fa la storia, ma una scelta etica, estetica e politica fatta con il proprio lavoro”, spiegava Toscani. Nel 2022 pubblicò il libro Ne ho fatte di tutti i colori, un racconto della sua carriera e della sua visione del mondo.
Pluripremiato e sempre schierato in prima linea, Toscani ha saputo mantenere la sua indipendenza e la sua forza creativa fino alla fine. Nella sua ultima fase di vita, si interrogava sul futuro e sul significato dell’esistenza, rimanendo fedele al suo spirito visionario. “Penso al cosmo, all’universo, alle stelle. Quando capiremo tutto questo, ecco, sarà il futuro”, dichiarava al compimento degli 80 anni.
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