Matteo Salvini Ponte sullo stretto di Messina

Il Ponte sullo Stretto di Messina è sempre più vicino al via libera definitivo. Dopo due anni e mezzo di attività preparatoria, il vicepremier e ministro delle Infrastrutture Matteo Salvini ha confermato oggi che il progetto entrerà nella fase conclusiva dell’iter approvativo già la prossima settimana, con l’approvazione da parte del Cipess, aprendo così la strada all’avvio dei cantieri entro l’estate.

Parlando a margine del Consiglio di amministrazione della società Stretto di Messina, Salvini ha ribadito il valore strategico dell’opera, sottolineando come sia attesa «da secoli» e rappresenti «un’avanguardia ingegneristica mondiale» destinata a essere ammirata e studiata a livello internazionale. Un’infrastruttura che, secondo il ministro, non è solo un ponte tra due regioni, ma una connessione tra territori, competenze, capitali e opportunità.

L’incontro ha anche evidenziato la valenza sociale e simbolica del progetto, definito da Salvini come una “grande operazione antimafia”. Secondo il ministro, infatti, «quando si porta lavoro, speranza e prospettive ai giovani, soprattutto in terre storicamente dimenticate, si compie un gesto di alto valore civile e istituzionale». Il ponte, secondo la visione del Governo, può rappresentare una svolta per l’occupazione e per la legalità nel Mezzogiorno, offrendo un’alternativa concreta alla marginalizzazione economica.

L’opera, del valore di 13,5 miliardi di euro, è interamente finanziata, grazie alla Legge di Bilancio 2025 e all’aumento di capitale della società Stretto di Messina deliberato nel 2023. Il Cda odierno ha approvato gli ultimi documenti necessari per l’invio al Cipess, in particolare gli atti aggiuntivi ai contratti già in essere con i diversi affidatari.

Salvini ha inoltre sottolineato l’importanza del contributo internazionale: fino a 170 ingegneri americani saranno coinvolti nel progetto, affiancati da partnership con esperti giapponesi, danesi, spagnoli e francesi. Un’operazione che coinvolge più regioni italiane, con un forte apporto anche dalla Lombardia.

«Arrivare, dopo meno di tre anni, all’approvazione del progetto definitivo di un’opera da oltre 13 miliardi – ha dichiarato Salvini – significa rendere giustizia a 5 milioni di siciliani e rispondere a una richiesta che arriva anche dall’Europa». Ora si attende il passaggio finale alla Corte dei Conti, che sancirà la validità giuridica degli atti predisposti.


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