Rete Ferroviaria Italiana (RFI) ha annunciato la riuscita del test del primo veicolo ferroviario a guida completamente autonoma progettato per le linee AV/AC italiane. L’URV – Unmanned Railway Vehicle, testato presso il circuito sperimentale di Bologna San Donato, rappresenta un traguardo storico nell’ambito della diagnostica mobile ferroviaria. Il mezzo è frutto di un ambizioso progetto nato dalla collaborazione tra RFI (Gruppo FS), Fondazione Bruno Kessler (FBK), Politecnico di Milano e altri partner accademici e industriali.
L’obiettivo è chiaro: incrementare la sicurezza, la tempestività e l’efficienza del monitoraggio infrastrutturale, attraverso un sistema automatizzato in grado di rilevare in tempo reale eventuali criticità operative lungo le linee ferroviarie ad alta velocità. L’URV, infatti, è attrezzato con sistemi avanzati di visione e intelligenza artificiale che consentono l’analisi delle immagini e la rilevazione di oggetti o persone, rendendolo uno strumento ideale per l’apertura delle linee dopo interventi di manutenzione e per operare in aree ad alto rischio dove l’accesso umano è complicato.
Alessandro Cimatti, direttore del centro Digital Industry di FBK, ha sottolineato il valore strategico della sinergia tra mondo accademico e industria: «La collaborazione con RFI dimostra come la ricerca scientifica possa tradursi in innovazione reale, applicabile a contesti tecnologici complessi e cruciali per la sicurezza nazionale». Il centro trentino ha partecipato attivamente allo sviluppo del sistema di guida automatica ATO (Automatic Train Operation), delle logiche di controllo di bordo e delle interfacce per l’interazione da remoto, utilizzabili anche via tablet.
L’URV può operare in due modalità: completamente autonoma grazie al sistema ATO, oppure teleguidata da remoto, garantendo versatilità e massima sicurezza in ogni scenario. Il veicolo raggiunge una velocità fino a 200 km/h e vanta un’autonomia operativa di circa quattro ore, supportata da batterie elettriche che riducono l’impatto ambientale e ottimizzano i tempi di intervento.
Il progetto, avviato nel 2017, testimonia la volontà di RFI di puntare su digitalizzazione, sostenibilità e innovazione industriale come strumenti centrali per l’evoluzione dell’infrastruttura ferroviaria italiana. Con l’URV, l’Italia compie un passo deciso verso un futuro in cui la manutenzione sarà predittiva, autonoma e sempre più sicura, rafforzando la competitività tecnologica del Paese nel settore ferroviario europeo.
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