Gli Stati Uniti e il Regno Unito hanno raggiunto un nuovo accordo commerciale bilaterale, annunciato con enfasi dal presidente americano Donald Trump durante una conferenza stampa alla Casa Bianca. Il premier britannico Keir Starmer, in collegamento da Londra, ha parlato di “intesa storica”, sottolineando la coincidenza simbolica con l’80º anniversario dell’annuncio della fine della Seconda guerra mondiale in Europa da parte di Churchill.
“È un grande giorno per l’America”, ha dichiarato Trump anche tramite la sua piattaforma Truth Social, sottolineando che si tratta del primo “accordo equo e reciproco” firmato dalla sua nuova amministrazione. L’intesa prevede il taglio immediato dei dazi statunitensi sulle auto britanniche dal 25% al 10%, oltre all’eliminazione delle tariffe su acciaio e alluminio, creando una zona di libero scambio per questi materiali e promuovendo una catena di approvvigionamento sicura per i farmaci.
Secondo il presidente americano, l’accordo porterà sei miliardi di dollari in entrate doganali e cinque miliardi in nuove opportunità di export per le imprese statunitensi. Il premier Starmer, parlando in uno stabilimento delle West Midlands, ha sottolineato che l’intesa “salverà migliaia di posti di lavoro” e rappresenta una svolta per l’industria britannica.
Tuttavia, l’accordo solleva anche alcune perplessità. Una clausola sull’influenza americana sugli investimenti cinesi nel Regno Unito permette a Washington di segnalare preoccupazioni in materia di sicurezza nazionale. Secondo alcune fonti, non si tratterebbe di un veto formale, ma le segnalazioni potrebbero attivare il National Security and Investment Act, ampliando così l’interferenza esterna nelle decisioni economiche del Regno.
Accanto a Trump, nello Studio Ovale, era presente anche Lord Peter Mandelson, ambasciatore britannico a Washington, che ha parlato dell’intenzione di creare una partnership tecnologica e scientifica fra i due Paesi.
Nel frattempo, l’Unione Europea resta in attesa, con la presidente della Commissione Ursula von der Leyen che ha dichiarato: “Vogliamo un’intesa con gli Usa, ma siamo pronti a tutto”. I dazi imposti da Washington hanno già iniziato a generare effetti negativi per il commercio internazionale. Bruxelles risponde con una nuova maxi-lista di controdazi, che colpiscono, tra gli altri, whisky, SUV e aerei Boeing.
Nonostante l’intensificarsi delle tensioni commerciali, la Cina sembra non accusare il colpo: ad aprile ha registrato un surplus commerciale di 96,18 miliardi di dollari, con l’export in crescita dell’8,1%, segno che lo scenario globale resta ancora molto fluido. Trump, intanto, promette: “Presto anche un accordo con l’Europa”, mentre il segretario del Tesoro USA si prepara a un nuovo round di colloqui con Pechino, previsto per sabato in Svizzera.
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