L’ultimo rapporto di Legambiente intitolato “Scacco matto alle rinnovabili 2023” mette in luce i principali ostacoli che si frappongono alla diffusione di tecnologie sostenibili e alla riduzione delle emissioni di gas a effetto serra.
La mancanza di una politica energetica nazionale chiara
Il primo è la mancanza di una politica energetica nazionale chiara sia uno dei principali ostacoli alla transizione verso fonti rinnovabili: l’assenza di linee guida precise e condivise a livello nazionale, infatti, rende difficile per le aziende programmare e finanziare nuovi progetti di energia rinnovabile.
Il sistema fiscale penalizzante
Non da meno, il sistema fiscale italiano è ancora penalizzate per le energie rinnovabili rispetto alle fonti fossili. Questo è particolarmente evidente nel settore dell’energia elettrica, dove le tasse sull’energia prodotta da fonti rinnovabili sono decisamente più alte rispetto a quelle applicate alle fonti tradizionali. Queste penalizzazioni disincentivano le aziende ad investire in nuovi impianti di energia rinnovabile, nonostante le tecnologie green siano spesso più economiche e sostenibili a lungo termine.
Autorizzazioni e burocrazia
Il rapporto ha, inoltre, sottolineato come esistano ancora problemi di autorizzazione e di burocrazia che ostacolano lo sviluppo di nuovi impianti di energia rinnovabile. Ci sono attualmente 1.364 impianti che sono, infatti, in attesa di autorizzazione da parte delle autorità locali o regionali, il che rende difficile per le aziende programmare e finanziare nuovi progetti.
Non restiamo a guardare
Nonostante queste difficoltà, non mancano le iniziative positive atte a promuovere l’uso delle energie sostenibili: alcune regioni hanno già lanciato programmi per incentivare l’installazione di pannelli solari sui tetti degli edifici pubblici e privati e molte aziende stanno lavorando allo sviluppo di soluzioni innovative, come le microreti, che permettono di creare reti di energia locale a partire da fonti rinnovabili.
E’ necessaria un’azione di sistema lungimirante che miri a strutturare una politica energetica nazionale chiara e un sistema fiscale più equo ed incentivante per l’installazione e l’utilizzo di energie verdi. Solo così sarà possibile raggiungere gli obiettivi stabiliti dal governo italiano di raggiungere il 55% di energia rinnovabile entro il 2030 e contribuire alla lotta contro il cambiamento climatico.
di Serena Lena