Vladimir Putin

«Colui il quale controlla i mari, controlla il mondo» sosteneva il greco Temistocle.

E da oggi la Russia perde una larga fetta di vie del mare e si pone ufficialmente fuori dal mondo dei traffici commerciali. Lo hanno annunciato oggi prima Maersk e poi, a seguire, Msc. La cosiddetta «2MAlliance», i due più grandi player del trasporto marittimo mondiale, con sede rispettivamente a Copenaghen e Ginevra, sospendono i collegamenti con la Russia. Un altro grave colpo, dopo le sanzioni decise dall’Unione europea e la svalutazione del 20 per cento del rublo, per l’economia di Mosca.

All’origine della decisione della 2MAlliance.

Da due giorni si succedevano le voci. In particolare Maersk aveva fatto filtrare già ieri l’ipotesi di poter interrompere le rotte commerciali da e verso la Russia. Più prudente Msc, che sembrava poter tenere una rotta differente per una volta rispetto all’alleato (commerciale) danese. Nel primo pomeriggio di oggi, invece, la notizia dell’interruzione. Maersk e Msc insieme. Del resto già tre navi commerciali erano rimaste danneggiate da un lancio di missili nei giorni scorsi al largo di Odessa.

Il peso dell’isolamento sulle strategie di Putin.

Per comprendere il peso di questa decisione occorre ricordare che oggi, al mondo, il 90 per cento delle merci, l’import e l’export delle aziende, si muove via mare. Il tentativo cinese di unire con la Nuova via della seta il continente asiatico con l’Europa a dispetto degli ingenti investimenti non decolla. E il mare, mezzo più economico e dopotutto sicuro, resta la via maestra del commercio mondiale. Considerato che Maersk e Msc si contendono il primato di container da 20 piedi (Twenty-foot Equivalent Unit) trasportati al mondo è facile prevedere che la strategia di guerra di Putin sia destinata ad accelerare.

La borsa chiusa di Mosca.

Le ragioni d’«inventario», protratte per due giorni, che tengono chiusa la borsa di Mosca suonano come un allarme sempre più forte per i mercati. E le orecchie del presidente russo non sono sorde. L’invio di un convoglio militare lungo 60 chilometri verso Kyiv fotografato dalle immagini satellitari americane ne sono la prova. Quella che Reuters sottolinea essere l’undicesima economia mondiale e il sesto fornitore di materie prime al mondo non può restare isolato a lungo. Anche perché continuano Maersk e Msc sono i più grandi, ma sono solo gli ultimi. Oltre alle 2M, aziende e spedizionieri avevano già registrato nei giorni scorsi lo stop alle prenotazioni di trasporti dalla singaporiana One e dalla tedesca Hapag Lloyd che pure ha cancellato tutti i collegamenti con la Russia.