Russia

La Russia (14° mercato di destinazione) rappresenta l’1,5% del nostro export di beni (516 miliardi di euro), interessando oltre 11mila imprese, e il 3% dell’import. Il 39% del gas importato dall’Italia proviene dalla Russia. Le imprese italiane con almeno una sede in Russia sono 442. Queste occupano circa 34,7 mila addetti e producono un fatturato pari a 7,4 miliardi di euro (2,6% di quello prodotto da tutte le sussidiarie italiane ubicate nei paesi extra Ue).

I nostri istituti bancari (Unicredit e Intesa San Paolo in particolare) sono esposti per circa 25 miliardi di euro in Russia. Nel 2020 il totale dei capitali italiani investiti in Russia erano pari a 11,5 miliardi di euro, il 2,4% dello stock italiano di capitali investiti nel mondo

I numeri

L’interscambio complessivo con la Russia generato nel 2021 ammonta a circa 23 miliardi di euro, di cui 7,6 miliardi di esportazioni di beni e servizi e 13,9 miliardi di importazioni.

Negli ultimi 7 anni le relazioni commerciali tra i due Paesi sono notevolmente diminuite in seguito all’introduzione delle prime sanzioni nel 2014, in risposta all’annessione della Crimea da parte della Russia. Si è passati da un interscambio di circa 30 miliardi di euro nel 2013 a 23 miliardi di euro nel 2021. Sebbene i rapporti commerciali con la Russia si siano “raffreddati”, importiamo ancora circa 8,4 miliardi di euro di prodotti delle attività estrattive 3,2 di metalli, indispensabili per molte catene del valore in cui le imprese italiane costituiscono l’eccellenza.

Su base annua crescono molto le esportazioni dell’Italia verso la Turchia (+ 72,8%). Nei mesi scorsi è stata segnalata la possibilità che la Turchia venga utilizzata come “sponda” per mandare in Russia prodotti che non potrebbero essere esportati direttamente verso Mosca per effetto delle sanzioni. Forte rialzo per le vendite verso gli Stati Uniti in rialzo del 43% favorite anche da un cambio euro/dollaro particolarmente favorevole. Bene anche l’export verso la Francia (+ 26,4%), la Germania (+ 17%) e Spagna (+ 36,6%). I settori che mostrano gli incrementi più vigorosi sono la farmaceutica (+ 73%), i prodotti petroliferi raffinati(+ 88%), gli alimentari (+ 22,7%), la meccanica (+ 13,6%) e la chimica (+ 29%).

Export

Nei primi otto mesi del 2022, la crescita delle esportazioni risulta del 22,1% ed è dovuta in particolare all’aumento delle vendite di articoli farmaceutici, chimico-medicinali e botanici (+47,3%), metalli di base e prodotti in metallo, esclusi macchine e impianti (+22%), prodotti petroliferi raffinati (+109,3%), sostanze e prodotti chimici (+28,0%) e prodotti alimentari, bevande e tabacco (+20%).