Superbonus cantiere - patente a crediti

Continuano correttivi e richieste per il Superbonus. Il Parlamento torna a pungolare il Governo sulla misura. Nonostante i dubbi di Mario Draghi, 53 deputati hanno presentato un emendamento per modificare il decreto Aiuti. I 53 parlamentari, appartenenti ai gruppi Pd, M5s, Lei, Forza Italia e Coraggio Italia, richiedono di allungare i termini dei crediti bloccati, consentire la cessione anche alle partite Iva e permettere alle banche di convertire i crediti in Btp decennali.

Il Superbonus torna in Parlamento

Inoltre, il testo prova a introdurre una nuova proroga per le case unifamiliari e lo slittamento dal 2023 al 2025 delle scadenze del 110% per le case popolari. Vorrebbe dire andar ben oltre la ‘tagliola’ del 2023 introdotta con l’ultima manovra. Nei prossimi giorni entrerà nel vivo il confronto tra i deputati e il governo.

Sui crediti legati al bonus in particolare è probabile che l’esecutivo debba aprire a una nuova modifica, che tenga conto delle ultime difficoltà emerse. Ma per ora fonti ministeriali si mostrano molto prudenti. “Lo stanziamento a bilancio stabilito è esaurito: intervenire vorrebbe dire individuare nuove coperture e in questo momento non è possibile – dice una fonte qualificata, che lavora al dossier – valuteremo cosa fare, ma il tema delle coperture è un grossissimo problema”.

Cinque miliardi di crediti ‘bloccati’

Al momento, uno dei principali problemi delle imprese è il blocco dei crediti. Si stima che siano 5 i miliardi di euro ‘incagliati’, per lo più quelli che dovevano essere ceduti a Poste e quelli che avevano errori formali che le piattaforme non hanno riconosciuto come tali.
Un grattacapo non da poco per le imprese che i deputati hanno deciso di portare in Parlamento con soluzioni specifiche.

Le tre soluzioni

“La quota di crediti d’imposta maturata dai fornitori per sconti sul corrispettivo dovuto, praticati in relazione a spese sostenute nel 2021 e non utilizzata nel 2022”, può essere “usufruita anche negli anni successivi”. Si tratterebbe di una proroga senza termini dei crediti, che permetterebbe alle aziende di non perderli.

Inoltre, i parlamentari chiedono che il credito possa essere ceduto non solo alle banche ma a tutti i soggetti con partita Iva che abbiano depositato un bilancio uguale o superiore ai 50 mila euro.

Infine, sarà portato all’attenzione del governo che banche e intermediari finanziari qualificati possano usare i crediti acquisiti a partire dall’1 gennaio 2022 anche per sottoscrivere Buoni del tesoro pluriennali (Btp) con decorrenza dal gennaio 2027 e scadenza non inferire ai dieci anni.