«Il superbonus è diventato l’oggetto misterioso di questa legislatura. Da un lato, infatti, il governo centrale proroga e finanzia la misura; dall’altro invece il premier in persona, Mario Draghi, lo sconfessa pubblicamente. Svuotandolo dal punto di vista politico e creando fibrillazioni in tutto il mondo dell’edilizia che è e resta uno dei capisaldi della nostra economia. Un cortocircuito che onestamente lascia perplessi». A dirlo è Massimo Di Santis, presidente del gruppo Giovani Confapi di Napoli.
«È chiaro che il superbonus è stata una misura di grande impatto varata in un momento storico particolarmente difficile, e che è diventata purtroppo oggetto di strumentalizzazione e di battaglia politica. Ed è altrettanto evidente che ci sono ampi margini di miglioramento nel meccanismo di funzionamento per evitare truffe e infiltrazioni criminali che così ampia eco hanno trovato sui giornali. Ma non è possibile che il governo non riesca a rendersi conto che complicare la vita alla totalità delle imprese non scoraggerà quella parte (minima) di aziende criminali che continueranno a operare nel sottobosco economico. Questo atteggiamento, al contrario, creerà problemi agli imprenditori onesti e perbene che, più prima che poi, si troveranno nelle condizioni di dover gettare la spugna. E a pagarne lo scotto saranno tutti».