Il Governo si riunisce oggi per il primo Consiglio dei ministri operativo. Il primo obbiettivo è la ricerca delle risorse per dare le prime risposte in merito a bollette e caro vita, ma non solo. Uno dei principali nodi da sciogliere è infatti il futuro del Superbonus 110%. Varato per il rilancio dell’edilizia e l’efficientamento energetico degli edifici, col tempo ha subìto non poche variazioni, diventando tema di campagna elettorale.
Superbonus: come cambierà?
L’incentivo potrebbe cambiare notevolmente. Tra i primi correttivi ‘ideati’ dal nuovo governo potrebbe esserci una riduzione della percentuale di detrazione. L’idea del centrodestra è andare verso il bonus unico. E quindi semplificare e unificare le aliquote dei vari bonus edilizi, scegliendone una tra il 65 e il 70-80%.
Un’ulteriore
L’agevolazione – riporta Repubblica – potrebbe essere rivista anche agganciando la percentuale o eventuale aliquota unica al tipo di proprietà immobiliare: prima o seconda casa, condominio o villetta. E legandola – anche se più complesso – a requisiti di reddito e patrimonio, misurati dall’Isee. In questo modo, si premierebbe con una copertura maggiore chi ha redditi bassi e decide di intervenire sul suo appartamento condominiale in quanto prima casa.
La prima manovra
L’impatto della prima manovra, per avviare i primi interventi, far fronte alle urgenze (bollette innanzitutto), finanziare le spese indifferibili, sfiora già una cifra di tutto rispetto: circa 20 miliardi, che salgono a 40 secondo alcuni calcoli. Probabile che molte misure siano quindi solo avviate. Un dato è certo: “I costi delle bollette sono diventati insostenibili”, sottolinea anche oggi la premier, Giorgia Meloni, “non c’è più tempo da perdere”.