Napoli e il Mezzogiorno si trovano a un bivio tra una nuova fase di dinamismo economico e le persistenti fragilità strutturali. È quanto emerso dall’iniziativa “Crescita economica e riqualificazione urbana: una città per restare”, promossa da Svimez e dall’Associazione Altra Napoli, che si è tenuta presso la Chiesa di Santa Croce e Purgatorio al Mercato.
Luca Bianchi, direttore di Svimez, ha sottolineato l’urgenza di contrastare l’esodo di giovani talenti, soprattutto laureati, attraverso politiche mirate. In particolare, ha rilanciato la proposta di una “Decontribuzione Sud rafforzata”, ovvero sgravi contributivi per le aziende che assumono laureati a tempo indeterminato e garantiscono salari adeguati. Secondo Bianchi, senza interventi concreti, il rischio è una crescita basata su settori a basso valore aggiunto, con retribuzioni precarie e intermittenti.
Anche Gaetano Vecchione, coordinatore dell’Osservatorio economico e sociale sul capoluogo campano, ha evidenziato il problema salariale: nel Mezzogiorno le retribuzioni medie lorde nel settore privato sono inferiori del 30% rispetto al Centro-Nord. Se è vero che Napoli sta vivendo una fase di fermento economico e culturale, è altrettanto vero che senza stipendi adeguati i giovani continueranno a trasferirsi altrove.
Sul tema della rigenerazione urbana, il vicepresidente dell’Associazione Altra Napoli, Antonio Roberto Lucidi, ha parlato dell’importanza di progetti di riqualificazione territoriale, nati dalla collaborazione tra pubblico e privato, che mirano a combattere povertà educativa, abbandono scolastico e degrado urbano. Un modello che può rappresentare una valida alternativa per i giovani, offrendo opportunità concrete per restare.
Nel corso del convegno, il presidente di Svimez, Adriano Giannola, ha invece posto l’attenzione sulla necessità di una strategia di lungo periodo per affrontare il rischio bradisismo, che interessa l’area flegrea. Secondo Giannola, occorre un piano per ricollocare fasce significative della popolazione, puntando sullo sviluppo dell’asse Napoli-Bari, valorizzando aree interne come Irpinia e Sannio, sfruttando la nuova linea ferroviaria ad Alta Velocità.
Dalla rigenerazione urbana alla valorizzazione delle risorse locali, dalla creazione di opportunità lavorative qualificate all’incremento salariale: Napoli e il Mezzogiorno devono affrontare queste sfide con azioni concrete per garantire un futuro ai giovani e uno sviluppo sostenibile alla città.
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