In una mossa storica per il settore delle telecomunicazioni in Italia, TIM ha ufficialmente ceduto NetCo a Kohlberg Kravis Roberts & Co. L.P. (KKR) per 22 miliardi di euro. La transazione, preannunciata la settimana scorsa, segna un momento cruciale per la telco italiana e rappresenta un nuovo inizio, come ha dichiarato l’amministratore delegato Pietro Labriola.
FiberCop, controllata da TIM al 58%, ha completato l’assorbimento delle attività wholesale e dell’infrastruttura di rete fissa dell’ex monopolista ed è stata acquisita interamente da Optics BidCo, una società controllata da KKR. Questo cambiamento riduce l’organico di TIM da 37.065 a 17.281 persone, permettendo un significativo taglio dell’indebitamento finanziario di 14,2 miliardi di euro lordi (13,8 miliardi netti, considerando i costi di separazione di 400 milioni di euro).
Un master service agreement per regolare i rapporti
La cessione regola i rapporti tra TIM e NetCo tramite un Master Service Agreement (MSA) di durata quindicinale, rinnovabile per altri 15 anni. Questo accordo permetterà a TIM di focalizzarsi maggiormente sulle componenti industriali e commerciali, migliorando la sua competitività nel mercato italiano e rafforzando la sua struttura finanziaria.
Un progetto di collaborazione e innovazione
Dopo due anni e mezzo di discussioni, il progetto di Labriola, disegnato insieme a KKR e al Ministero dell’Economia, va in porto. “TIM resterà la Telco di riferimento in Italia, rimanendo l’operatore più infrastrutturato e offrendo servizi innovativi,” ha sottolineato Labriola, definendo l’operazione non solo un traguardo, ma anche un nuovo punto di partenza.
Nuova struttura e leadership
Gli asset ceduti sono stati valorizzati fino a un massimo di 22 miliardi di euro, compresi gli earn out, consentendo a TIM una riduzione dell’indebitamento finanziario effettiva di 13,8 miliardi di euro. NetCo ha preso sede in uno degli immobili di TIM a Milano, mentre la sede operativa sarà a Roma. I soci si sono riuniti subito dopo il closing per nominare il nuovo consiglio di amministrazione. Massimo Sarmi è stato confermato presidente, Luigi Ferraris è stato cooptato come amministratore delegato, e ad Elisabetta Romano è stato affidato il ruolo di chief technology officer.
Impatto e prospettive future
Il ministro Giancarlo Giorgetti ha commentato: “E’ il primo pezzo di un puzzle della soluzione degli storici problemi di questo paese e un passaggio chiave per il riassetto del sistema telecomunicazioni italiano. Il governo interviene in un settore strategico, con una grande operazione di politica industriale che, tra l’altro, mette in sicurezza TIM e i suoi lavoratori.”
Labriola ha sottolineato il successo dell’operazione: “Abbiamo centrato tutti gli obiettivi che avevamo annunciato e rispettato tutte le tempistiche promesse. Intendiamo continuare su questa strada per far crescere la fiducia dei dipendenti, dei clienti e degli azionisti. Primi in Europa, abbiamo scelto di separare l’infrastruttura dai servizi, per garantire lo sviluppo migliore, sostenibile e più rapido possibile.”
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