Costanzo Jannotti Pecci, Unione industriali Napoli, Autonomia differenziata

Costanzo Jannotti Pecci, presidente dell’Unione industriali di Napoli, è stato vittima di un’aggressione lo scorso 7 gennaio nei pressi della sua abitazione a Posillipo. L’episodio, raccontato dallo stesso Jannotti Pecci in un’intervista al Corriere del Mezzogiorno, getta una luce inquietante su un clima che egli definisce “pesante”.

Secondo il racconto di Pecci, mentre stava facendo ritorno a casa, una moto con a bordo un uomo e una donna gli ha sbarrato la strada. “Quell’individuo ha sferrato un pugno contro di me. Di una violenza… Ho avuto la capacità di schivarlo, per fortuna, anche se un po’ mi ha preso,” ha spiegato il presidente. L’aggressione non si è fermata lì: “Poi un calcio ancora più violento contro l’auto, tanto da fargli perdere l’equilibrio.”

Nonostante il forte spavento, Pecci è riuscito a fare inversione e a mettersi in salvo raggiungendo la sua abitazione. “Ho avuto paura, molta paura,” ha ammesso nell’intervista.

Dopo l’aggressione, Jannotti Pecci ha sporto denuncia e affermato di aver riconosciuto il suo aggressore: “Non lo dimenticherò mai.” L’episodio, tuttavia, non è un caso isolato. Lo stesso presidente ha sottolineato come sia lui sia il direttore generale dell’Unione industriali di Napoli, Francesco Benucci, siano stati destinatari di minacce e atti intimidatori negli ultimi mesi. Su questi episodi sono in corso indagini.

“C’è un clima pesante di cui forse non ci si rende conto,” ha dichiarato Pecci, evidenziando come tali azioni creino un senso di insicurezza non solo per lui ma anche per chi rappresenta l’imprenditoria in un territorio complesso come Napoli.

Le autorità stanno indagando per far luce su quanto accaduto e per garantire sicurezza ai rappresentanti dell’Unione industriali. L’episodio riaccende il dibattito sulla necessità di tutelare chi, con il proprio impegno, contribuisce allo sviluppo economico e sociale della città, spesso in un contesto ostile e intimidatorio.


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