La Zona Economica Speciale (Zes) continua a rappresentare uno dei motori più efficaci per la crescita industriale e produttiva del Mezzogiorno. A confermarlo sono i dati più recenti, che fotografano una Campania in posizione di assoluta leadership nazionale, con oltre un miliardo di richieste di credito d’imposta, 2.367 pratiche attivate nel 2024 e 351 Autorizzazioni uniche già concesse per il 2025, pari al 41% del totale italiano.
Un bilancio che si traduce in investimenti stimati oltre 1,8 miliardi di euro, testimonianza concreta dell’efficacia del modello Zes come leva di sviluppo e di attrazione di capitali. “Questi numeri mostrano chiaramente che, quando le procedure sono rapide e gli incentivi certi, le imprese rispondono con decisione”, ha dichiarato Raffaele Marrone, presidente di Confapi Napoli e responsabile nazionale Zes per Confapi, commentando i risultati.
Marrone sottolinea come la Zes abbia avuto un impatto diretto nel rafforzare l’ecosistema economico regionale, grazie alla sinergia tra manifattura, turismo, economia del mare e innovazione tecnologica. “La Zes ha contribuito a consolidare un tessuto produttivo già vitale, creando le condizioni per nuovi investimenti e per la crescita stabile delle imprese”, spiega.
Il presidente Confapi invita però alla cautela in vista della transizione di competenze dall’attuale Struttura di missione al costituendo Dipartimento per il Sud, chiamato a gestire la nuova Zes unica nazionale. “Non vorrei che la nuova governance introducesse rallentamenti o complicazioni burocratiche. È fondamentale che il cambiamento non comprometta l’efficacia di un modello che ha già dimostrato di funzionare”, avverte Marrone.
Positivo, ma prudente, anche il giudizio sull’estensione della Zes Unica alle regioni Marche e Umbria, che amplia l’area di applicazione dello strumento. “L’allargamento va nella direzione giusta, ma non deve far perdere di vista il Mezzogiorno, dove questi strumenti hanno prodotto i risultati più significativi e dove serve garantire continuità e stabilità”, precisa.
Il messaggio di Marrone è chiaro: “Ottimi risultati, ma non bisogna abbandonare la rotta. Servono misure stabili, tempi certi e una visione coerente per sostenere la crescita delle imprese. Il Sud non può permettersi passi indietro”.
La sfida, ora, sarà mantenere lo slancio competitivo e assicurare che la Zes Unica resti uno strumento di semplificazione e attrazione, capace di favorire lo sviluppo industriale, logistico e tecnologico in un contesto economico in rapida evoluzione.
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