Stop a voli aerei di corto raggio in presenza di un treno. Quanto deciso della Commissione Europea potrebbe presto avere delle ripercussioni in tutti i Paesi dell’Unione. L’ok di Bruxelles al piano dei trasporti francesi potrebbe essere ‘imposto’ anche agli altri Stati membri cambiando radicalmente i trasporti.
Saranno i 65 milioni di cittadini francesi a sperimentare per primi questa novità. Nel progetto dell’Eliseo c’è l’intenzione di favorire lo spostamento su rotaia, ove presente, e ridurre i consumi e le emissioni di gas serra.
Il caso
Nel 2021 i legislatori francesi avevano votato per vietare i voli nazionali a corto raggio quando vi è a disposizione una linea ferroviaria alternativa di due ore e mezza o meno. Dopo un anno di negoziazione, l’Unione Europea ha dato il disco verde all’iniziativa introducendo però una serie di limitazioni: lo stop ai voli potrà infatti scattare solo se il treno garantisce lo stesso percorso dell’aereo, cioè lo stesso collegamento tra due città.
Non solo: il collegamento in questione dovrà essere garantito più volte al giorno, senza cambio di locomotiva e in maniera bidirezionale, cioè con viaggi di andata e ritorno; le frequenze dovranno essere sufficienti e in campo ad orari sempre adeguati per i passeggeri; tra partenza e ritorno, l’utente dovrà poter restare almeno otto ore nella città di destinazione. Una serie di parametri per ora rispettata solo da tre rotte: quelle tra Parigi-Orly e Bordeaux, Nantes e Lione.
E in Italia?
Con l’approvazione della Commissione Europea, la legge francesce diventa un precedente per tutti gli Stati comunitari, così anche in Italia, qualora Ita Airways e Fs decidessero di seguire la stessa strada, potrebbe esordire il piano francese.
La ‘protesta’ delle compagnie aeree
Il divieto per i voli brevi è inserito nella legge francese “Climat et résilience” (Clima e resilienza) del 22 agosto 2021. Sollecitata da una pioggia di ricorsi, la Commissione Ue aveva titolo a giudicare una norma del genere per almeno due ragioni: tutelare la libertà d’impresa delle compagnie aeree, che la legge francese rischia di limitare per preservare l’ambiente dalle emissioni di anidride carbonica, e assicurare agli utenti di poter continuare a scegliere tra più servizi in concorrenza tra loro.
Nella sua decisione, l’esecutivo comunitario ha quindi spiegato che la Francia è giustificata a introdurre la misura purché sia “non discriminatoria, non distorca la concorrenza tra i vettori aerei, non sia più restrittiva del necessario per alleviare il problema”. Questo significa che, se i servizi ferroviari miglioreranno, potranno essere aggiunte nei prossimi mesi altre tre rotte tra Parigi Charles de Gaulle e Lione e Rennes, così come tra Lione e Marsiglia.