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Una vigilanza organizzata ma priva di sostanza. È questo, in sintesi, il giudizio dell’Autorità Nazionale Anticorruzione (Anac) sull’appalto per la gestione degli indumenti di lavoro destinati agli operatori dell’Agenzia Regionale Emergenza Urgenza della Lombardia (Areu), affidato per sei anni a un raggruppamento temporaneo di imprese tramite la centrale di committenza regionale Aria.

L’intervento, approvato dal Consiglio dell’Autorità lo scorso 9 luglio 2025, rientra nell’ambito dell’indagine conoscitiva sulla fase esecutiva degli appalti pubblici di servizi e forniture per il 2024. Al centro della contestazione, il mancato rispetto di obblighi sostanziali di controllo durante l’erogazione del servizio di noleggio, lavaggio e ripristino di indumenti di lavoro generici e dispositivi di protezione individuale (Dpi) ad alta visibilità.

Anac sottolinea come la sola presenza formale di strumenti e procedure non sia sufficiente a garantire il rispetto degli obblighi contrattuali. In particolare, l’assenza di verifiche concrete, ispezioni dirette e verbalizzazioni sistematiche rappresenta un punto critico, con implicazioni rilevanti soprattutto in ambito sanitario, dove prevalgono esigenze di sicurezza e igiene stringenti.

Nonostante Areu abbia strutturato un sistema di controllo multilivello fondato su strumenti informatici di tracciabilità, la vigilanza effettiva si è limitata a controlli documentali e gestionali, escludendo attività fondamentali previste dal capitolato tecnico. In particolare, non sono stati svolti accessi ispettivi presso la sede del fornitore né sono stati effettuati controlli microbiologici di laboratorio, ritenuti essenziali in un contesto ad alta sensibilità sanitaria.

L’Autorità rileva inoltre la mancanza di report mensili spettrofotometrici relativi ai Dpi e l’insufficienza di verifiche qualitative strutturate. Il risultato è un sistema formalmente efficiente ma carente dal punto di vista sostanziale, che rischia di compromettere la piena tutela degli operatori sanitari e la conformità alle previsioni contrattuali.

Il richiamo di Anac non è solo tecnico ma anche metodologico: responsabile unico del procedimento (Rup) e direttore dell’esecuzione del contratto (Dec) devono garantire un presidio reale e documentato sulla regolare esecuzione degli appalti, senza ridursi a una gestione meramente procedurale. In un ambito critico come quello della sanità d’emergenza, la qualità del servizio non può essere affidata al solo buon funzionamento di un sistema informatico.


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