L’Autorità Nazionale Anticorruzione (Anac) ha chiarito, tramite la delibera n. 454 del 9 ottobre 2024, che l’aggiudicazione basata sul criterio del minor prezzo non è conforme al Codice dei contratti pubblici quando si tratta di appalti pubblici di lavori di valore superiore alla soglia comunitaria. Questa decisione nasce da una contestazione sull’appalto per il nuovo Centro ospedaliero a polo didattico universitario di Catania, del valore di oltre 19 milioni di euro, in cui il bando di gara, redatto dall’Università degli Studi di Catania, prevedeva come criterio di aggiudicazione proprio il minor prezzo.
Anac è intervenuta per ricordare che, negli appalti sopra soglia, il criterio del minor prezzo è consentito esclusivamente per servizi o forniture di tipo standardizzato, a eccezione dei servizi ad alta intensità di manodopera. Quando si tratta invece di lavori pubblici caratterizzati da contenuto tecnologico significativo, l’aggiudicazione deve seguire il criterio del miglior rapporto qualità/prezzo, come previsto dall’articolo 108, comma 2, del decreto legislativo 31 marzo 2023, n. 36.
Una scelta a tutela della qualità e della sicurezza
La delibera di Anac sottolinea come il criterio del miglior rapporto qualità/prezzo sia fondamentale per garantire la qualità e l’affidabilità degli appalti di lavori pubblici complessi e di alto valore tecnologico, come quello in oggetto a Catania. “In appalti di tale rilevanza, la sola valutazione economica non risulta sufficiente – ha chiarito l’Anac – ed è necessario valorizzare non solo gli aspetti tecnici e qualitativi, ma anche quelli ambientali e sociali, in linea con i principi del Codice dei contratti pubblici”.
Questa scelta ha suscitato il plauso dell’Associazione Nazionale Costruttori Edili (Ance), che aveva contestato l’adozione del criterio del minor prezzo, ritenendolo inadatto per un progetto come quello del centro ospedaliero universitario, destinato a integrare l’alta specializzazione tecnologica nel settore medico con le esigenze di un’utenza qualificata come quella universitaria.
Le linee guida dell’Anac per appalti tecnologici
Secondo Anac, quindi, gli appalti pubblici che presentano un notevole contenuto tecnologico devono essere strutturati in modo da garantire un alto standard qualitativo e favorire anche aspetti che coinvolgano la sostenibilità sociale e ambientale. Questo orientamento si inserisce nella visione di una “amministrazione sostenibile”, che mira a favorire risultati che rispondano a criteri non solo economici, ma anche di sostenibilità e inclusione sociale, elementi che devono essere tenuti in considerazione nel ciclo di vita dell’opera.
Con questa delibera, l’Anac conferma la linea tracciata dal Codice dei contratti pubblici a tutela della qualità e della sostenibilità negli appalti di grandi opere e servizi tecnologicamente avanzati.
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