Pnrr obiettivi terza rata
Nella foto Il PNRRPhoto Roberto Monaldo / LaPresse

L’Aula della Camera ha dato il via libera al decreto sul Piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr) con una netta maggioranza di voti favorevoli. Con 185 sì, 115 no e quattro astenuti, il governo ha ottenuto la fiducia sulla questione, aprendo la strada all’esame del Senato. Il testo, composto da 46 articoli, si propone di garantire l’attuazione tempestiva degli interventi previsti nel Pnrr, con particolare attenzione al rafforzamento della capacità amministrativa delle amministrazioni coinvolte.

Obiettivi e disposizioni chiave del decreto

Il decreto mira a assicurare l’attuazione coerente del cronoprogramma del Pnrr, con interventi che spaziano dalla governance alla prevenzione delle frodi, dalla gestione degli alloggi universitari al recupero dei beni confiscati alla criminalità organizzata. Tra le disposizioni principali, si prevede l’aggiornamento costante del cronoprogramma delle misure su una banca dati dedicata e l’introduzione di misure anti-frode.

Semplificazione e accelerazione delle procedure

Una parte significativa del decreto riguarda la semplificazione e l’accelerazione delle procedure per l’attuazione del Pnrr e del Piano nazionale per gli investimenti complementari. Ciò include norme di semplificazione amministrativa, disposizioni in vari settori tra cui istruzione, ricerca, digitazione, giustizia e investimenti, con un focus particolare sugli investimenti del ministero della Salute.

Focus sulla giustizia e sul lavoro

Nel contesto della giustizia, il decreto apporta modifiche alla disciplina del pignoramento presso terzi e alle disposizioni sul casellario giudiziale. Si approvano anche misure volte a incentivare la riduzione dei procedimenti civili pendenti. Sul fronte del lavoro, si rafforza la tutela dei lavoratori in materia di salute e sicurezza, introducendo l’obbligo di possesso di una patente per le imprese e i lavoratori autonomi operanti nei cantieri temporanei o mobili.

Investimenti infrastrutturali e sostenibilità ambientale

Il decreto prevede anche disposizioni per gli investimenti infrastrutturali, i piani urbani integrati e interventi di rigenerazione urbana. Si istituisce il piano Transizione 5.0, che offre un credito d’imposta per nuovi investimenti in progetti di innovazione che comportino una riduzione dei consumi energetici. Inoltre, si accelerano le procedure di valutazione ambientale per interventi nei territori colpiti da eventi sismici.

Ulteriori disposizioni e controversie

Il decreto include anche misure per il contrasto del lavoro irregolare negli appalti pubblici e privati e dispone la proroga di alcuni termini, come quello per la presentazione del cronoprogramma della metropolitana di Torino. Tuttavia, ha suscitato polemiche l’emendamento riguardante il coinvolgimento di associazioni di sostegno alla maternità nei consultori, proposto da Fratelli d’Italia.

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