Sesto pacchetto sanzioni Russia - vertice Ue

C’è l’accordo ‘soft’ per il nuovo pacchetto di sanzioni – il sesto – nei confronti della Russia. L’annuncio è arrivato in nottata, dopo un vertice fiume iniziato nel primo pomeriggio di lunedì e che andrà avanti fino alla definitiva approvazione prevista per mercoledì. A finire nel mirino dei leader della Ue, salvo alcune eccezioni, sono media, banche, oligarchi e ufficiali delle forze armate. L’obiettivo è indebolire l’economia russa, sfiancando Mosca. Al momento, però, il Cremlino non è sembrato tramortito dalle restrizioni decise nei mesi scorsi. Con rublo apprezzato, esportazione di materie prime ed energia, il K.O tecnico sembra ancora lontano per Vladimir Putin.

Embargo a metà

In merito al punto più controverso e discusso (l’embargo del petrolio) i leader hanno trovato un accordo interlocutorio. Il provvedimento, che scatterà quindi tra poche ore, taglia di netto oltre due terzi delle importazioni di greggio dalla Federazione, lasciando per il momento fuori tutti gli approvvigionamenti tramite oleodotti. Un deal accolto con messaggi trionfalistici da parte dei vertici delle istituzioni europee che hanno parlato di “un grande segnale di unità”, promettendo anche nuovi provvedimenti ancora più drastici nei confronti di Mosca. Esulta anche Viktor Orban, uno dei principali oppositori alla proposta iniziale, che ha strappato l’esenzione, almeno iniziale, dall’embargo per i Paesi europei senza sbocco sul mare, ossia UngheriaSlovacchiaRepubblica CecaPolonia e Lussemburgo.

Liste di indesiderabili

L’esecutivo comunitario ha previsto di inserire nella lista delle sanzioni altri 58 tra militari e responsabili di presunti crimini di guerra a Bucha e Mariupol (in aggiunta ai 1.093 individui e 80 entità già presenti).

Gazprombank resta intoccabile

Quello che invece è certo è l’aggiunta di altre tre banche nella lista di quelle scollegate dal sistema dei pagamenti internazionali SWIFT, facendo salire il numero a dieci. Ci sarà sicuramente Sberbank, una delle più grandi banche russe, mentre le altre due – secondo quanto riferiscono fonti UE – dovrebbero essere Credit Bank of Moscow and Russian Agricultural Bank.

Resta intoccabile al momento Gazprombank, la banca controllata del gigante energetico russo Gazprom, che serve all’UE per continuare a pagare le forniture di gas e nonostante le recenti complessità legate all’apertura di un secondo conto in rubli. L’obiettivo rimane quello di colpire le banche “critiche” per il sistema finanziario russo, isolandole sul piano finanziario.

I media indesiderati

Infine, il sesto pacchetto di sanzioni UE contro la Russia colpisce tre grandi emittenti statali russe, ovvero Rossiya RTR/RTR Planeta, Rossiya 24 e TV Centre International. Come già accade da inizio marzo con Russia Today e Sputnik, le tre emittenti non saranno più autorizzate a distribuire i loro contenuti nei Paesi membri dell’Unione Europea via cavo, satellite, Internet o tramite app per smartphone.