L’economia mondiale continua a mostrare segnali di miglioramento, sostenuta principalmente dal settore dei servizi e con segnali di rafforzamento nella manifattura. Negli Stati Uniti, la crescita dei consumi rimane robusta, mentre in Cina l’industria continua a espandersi nonostante una domanda interna debole, che alimenta gli squilibri commerciali con i paesi avanzati. Secondo le valutazioni recenti, il commercio mondiale dovrebbe espandersi del 2,2%. Tuttavia, l’aggravamento dei conflitti in corso rappresenta ancora il principale rischio al ribasso per l’economia globale. Questo è quanto riportato nel bollettino del 12 luglio di Bankitalia.
Politiche Monetarie e Inflazione
In primavera, l’inflazione ha ripreso a diminuire negli Stati Uniti e ha continuato a ridursi nel Regno Unito. A giugno, la Federal Reserve, la Bank of England e la Banca del Giappone hanno mantenuto invariati i tassi di interesse. Le condizioni dei mercati finanziari sono rimaste complessivamente stabili, ma nell’area dell’euro hanno risentito dell’incertezza politica in Francia.
Situazione Economica nell’Area dell’Euro
Nel secondo trimestre dell’anno, il PIL dell’area dell’euro è cresciuto moderatamente, trainato principalmente dal settore terziario. La disinflazione si è attenuata a causa della dinamica sostenuta dei prezzi dei servizi. Secondo le proiezioni di giugno degli esperti dell’Eurosistema, l’inflazione nell’area dell’euro diminuirà al 2,5% nel 2024, raggiungendo il 2,2% nel 2025 e l’1,9% nel 2026.
A giugno, il Consiglio direttivo della Banca Centrale Europea (BCE) ha ridotto i tassi di interesse di 25 punti base. La BCE ha ribadito il suo impegno a riportare l’inflazione al suo obiettivo di medio termine, mantenendo i tassi su un livello restrittivo finché sarà necessario. Il Consiglio continuerà a seguire un approccio basato sui dati per determinare la politica monetaria adeguata.
Prospettive per l’Italia
In Italia, la crescita economica rimane moderata. Il PIL è cresciuto lievemente nel secondo trimestre, sostenuto principalmente dai servizi, in particolare dal turismo, che beneficia della spesa dei viaggiatori stranieri. Tuttavia, l’attività nelle costruzioni e nella manifattura si è ridotta. Nonostante l’espansione delle esportazioni e segnali positivi sui consumi, gli investimenti mostrano un quadro meno favorevole. Le proiezioni macroeconomiche indicano un aumento del PIL dello 0,6% nel 2024, dello 0,9% nel 2025 e dell’1,1% nel 2026.
Nel primo trimestre del 2024, il surplus di conto corrente dell’Italia si è ampliato grazie al miglioramento del saldo dei beni. Gli investitori non residenti hanno effettuato elevati acquisti di titoli italiani, soprattutto del settore pubblico, rafforzando la posizione creditoria netta sull’estero.
L’occupazione ha continuato ad aumentare nei mesi primaverili. La partecipazione al mercato del lavoro è rimasta stabile su livelli superiori a quelli pre-pandemia, e il tasso di disoccupazione è sceso ulteriormente, avvicinandosi alla media dell’area dell’euro. La crescita del costo del lavoro nel settore privato non agricolo si è rafforzata recentemente.
L’inflazione in Italia è rimasta bassa negli ultimi mesi, con una leggera riduzione della componente di fondo. La disinflazione è più lenta per i servizi, anche a causa della domanda elevata legata al turismo. Le proiezioni indicano un’inflazione al consumo dell’1,1% nel 2024 e poco più dell’1,5% nel 2025-2026.
Costi del Credito e Politica Fiscale
La stretta monetaria continua a incidere sul costo del credito, con una flessione dei prestiti alle imprese che, sebbene attenuata, persiste. La domanda di finanziamento è modesta a causa degli alti tassi di interesse e della debolezza degli investimenti, mentre l’offerta di credito rimane restrittiva.
La Commissione Europea ha annunciato che raccomanderà l’apertura di procedure per disavanzi eccessivi nei confronti di cinque paesi dell’area dell’euro, tra cui l’Italia. La Commissione stima che il rapporto tra disavanzo e PIL dell’Italia rimarrà al di sopra della soglia del 3% sia quest’anno che il prossimo.
Riguardo al Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, il Governo italiano ha richiesto il pagamento della sesta rata a seguito del conseguimento dei 37 obiettivi previsti entro la fine di giugno.
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