Biosensori terminazioni nervose

Un avanzato studio pubblicato su Nature Materials rivela l’uso innovativo di biosensori 3D, larghi solo 0,1 millimetri, stampati direttamente nel cervello e nel midollo spinale di embrioni di pollo. Questa ricerca, condotta da un team internazionale, con la partecipazione di istituti come l’Università di Padova, l’Istituto Veneto di Medicina Molecolare e l’Istituto di Ricerca Pediatrica Città della Speranza di Padova, rappresenta un significativo passo avanti nella comprensione delle malformazioni congenite, come la spina bifida, che colpiscono 1 bambino su 1.000 in Europa.

Questi mini-sensori sono capaci di misurare le minuscole forze necessarie allo sviluppo del midollo spinale negli embrioni. Secondo Eirini Maniou, ricercatrice dello University College di Londra e coinvolta nello studio, “il nostro lavoro apre la strada all’identificazione di nuove strategie preventive e terapeutiche per le malformazioni del sistema nervoso centrale”. Grazie a questa tecnologia, è possibile rilevare e comprendere le forze meccaniche positive e negative che influenzano la formazione del midollo spinale, un processo critico per il normale sviluppo embrionale.

Un aspetto particolarmente promettente della ricerca è l’applicazione futura della stessa tecnologia alle cellule staminali umane. Ciò potrebbe permettere di confrontare le cellule staminali di donatori sani con quelle di pazienti affetti da spina bifida, offrendo una comprensione più profonda delle cause di questa condizione e potenzialmente portando allo sviluppo di nuovi trattamenti.

Questo studio non solo rappresenta un avanzamento nella biotecnologia e nella bioingegneria, ma potrebbe anche aprire nuove strade per la prevenzione delle malformazioni congenite, migliorando la qualità della vita dei pazienti affetti.


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