Concessioni balneari Bolkestein

La questione relativa al destino dei balneari resta al centro dell’attenzione dell’esecutivo e delle associazioni di categoria. Il tema, in particolare, riguarda l’applicazione della direttiva Bolkestein e la messa a gara delle concessioni.

Il governo italiano è contrario e lancia un vero e proprio assist ai balneari venuto fuori dal tavolo tecnico che si è tenuto a Palazzo Chigi ed istituito con il compito di definire i criteri tecnici per la determinazione della sussistenza della scarsità della risorsa naturale disponibile. Vi hanno preso parte i rappresentanti dei ministeri competenti, delle regioni e delle associazioni di categoria del settore. Ebbene è emerso che, sulla base dei dati acquisiti attraverso la banca dati SID – Portale del mare, è risultato che la quota di aree occupate dalle concessioni demaniali equivale, attualmente, al 33% delle aree disponibili.

Quanto ai criteri tecnici utili a determinare la sussistenza della scarsità della risorsa naturale, il Tavolo ha evidenziato come, in base agli elementi finora raccolti e analizzati, questi debbano essere individuati tenendo conto del dato nazionale, secondo un approccio generale e astratto, proporzionato e non discriminatorio.

Il tavolo ha infine segnalato anche la necessità di un passaggio in Conferenza Unificata e di presentare in via preliminare l’esito dei criteri e dei lavori alla Commissione Europea. Il punto è che dimostrando a Bruxelles la non scarsità della risorsa mare e la disponibilità del demanio marittimo per nuove attività economiche, le autorità italiane punterebbero al venir meno del principio della direttiva Bolkestein. Secondo i dati si tratterebbe di una disponibilità pari al 67% della risorsa naturale.

Ad esultare chiaramente sono le associazioni di categoria che chiedono di far proseguire il tavolo per mappare anche le coste di laghi e fiumi, una scelta che abbasserebbe ancora di più la quota dei litorali assegnati. “Con questa certificazione cade ogni presupposto normativo a tutti i livelli amministrativi per imporre la più grande “cattiveria” amministrativa ad uno dei settori trainanti del turismo italiano, ovvero quello balnear”.

A dirlo è il presidente regionale di Fiba Campania, Raffaele Esposito, aggiungendo: “sono felice di questa ulteriore prova che riguarda la non scarsità della risorsa spiaggia in Italia. La concorrenza, ove necessaria, potrà quindi concretizzarsi ma non a danno esclusivo degli attuali concessionari che vorranno restare al loro posto e tenersi stretto il proprio lavoro. Adesso confidiamo finalmente in una norma definitiva e concordata anche con l’Europa che non tocchi più, mai più, chi lavora onestamente sul demanio, chi rispetta da sempre l’ambiente, chi si dedica ad attività sostenibili, chi ha migliorato nei fatti l’attrazione turistica della comunità dove vive attraverso la protezione del proprio lavoro”.

di M. OLA.