Superbonus confapi dichiarazione bonus

“Sul superbonus occorrono soluzioni urgenti che garantiscano la corretta gestione dei lavori già avviati e la liquidità delle aziende”. Lo dichiara il Presidente di Confapi Aniem, Giorgio Delpiano. “Occorre – spiega – ridefinire una politica sostenibile sui bonus fiscali in edilizia che tenga conto dell’esperienza maturata in questi anni, delle esigenze del sistema economico e del bisogno irrinunciabile di favorire una politica industriale di sostegno alla riqualificazione energetica e antisismica del patrimonio immobiliare”.

“Ora l’urgenza – sottolinea – è evitare il fallimento delle aziende, il blocco dei lavori, il proliferare di contenziosi. Siamo preoccupati per la mancata proroga dei lavori condominiali già avviati, il rischio concreto è quello di una rincorsa esasperata a concludere i lavori e a fatturare entro fine anno per accedere al 110%. Occorre approvare immediatamente un’estensione temporale di almeno 6 mesi per i condomini che abbiano già ultimato a settembre il 30% dei lavori. Si tratta di una misura determinante per la sopravvivenza di moltissime aziende e che non genererebbe aggravi ulteriori per le casse pubbliche”.

“Ora – conclude il Presidente di Confapi Aniem – fronteggiamo le due criticità emergenziali: il rischio di blocco dei lavori nei condomini e il persistente e gravissimo problema del blocco dei crediti edilizi che sta mettendo in serio rischio il futuro delle aziende e dei lavoratori del settore”.

Emendamenti bocciati in commissioni Ambiente e Industria

La proroga del Superbonus 110% e 90% per i condomini è stata però bocciata dalle commissioni Ambiente e Industria del Senato che hanno infatti respinto gli emendamenti al disegno legge per la conversione del Decreto Asset e Investimenti che proponevano una proroga delle agevolazioni fiscali di 3, 6 o 12 mesi per i condomini i cui lavori si trovano ad un buono stato di avanzamento.

In realtà la bocciatura degli emendamenti era nell’aria, specie considerando che il Governo ha manifestato in diverse occasioni la sua contrarietà al Superbonus. In particolare, secondo il Governo i bonus edilizi invece che stimolare il settore edile e l’intera economia, avrebbero provocato un buco da 109 miliardi di euro nelle casse statali, di cui 13 miliardi dovuti a frodi. Senza contare che, sempre secondo fonti governative, il rapporto deficit/PIL sarebbe salito di un punto percentuale, raggiungendo il 5,3%, unicamente a causa degli effetti negativi del Superbonus 110%.

Nel dettaglio, alcuni degli emendamenti presentati proponevano una proroga del Superbonus a tutto il 2024, altri la richiedevano solo fino al 31 marzo 2024, altri ancora al 30 giugno 2024, ma solo nel caso in cui i condomini avessero completato almeno il 30% del totale dell’intervento entro fine 2023. Dunque, ipotesi proroga svanita, nonostante le speranze riposte da parte di cittadini, lavoratori ed associazioni di categoria come l’Ance. Rimane invece in vigore la possibilità di usufruire del Superbonus al 70% per tutto il 2024 per i lavori non conclusi nel 2023.

Sulla questione della proroga del Superbonus ha pesato molto anche il tema dei crediti bloccati che di fatto in molti casi impediscono alle imprese di portare avanti i cantieri. Si pensi che secondo la Confederazione Nazionale dell’Artigianato, sarebbero oltre 20 mila i condomini con lavori iniziati, ma non ancora terminati e, potenzialmente, a rischio blocco totale.